e archivio di co dato obiettivo è il dolore evocato dalla pressione della porzione antero-esterna della caviglia. La dinamica del trauma responsabile delle lesioni a carico dei tessuti molli in questa sede è il movimento in inversione, in flessione sia dorsale sia plantare. Nei casi in cui un trauma pregresso sia stato trattato in maniera non idonea, la guarigione del legamento leso è incompleta, inducendo nel tempo la formazione di un tessuto cicatriziale ipertrofico che può assumere l'aspetto di una banda fibrosa simile a un menisco, definito da Wolin e coll. "lesione meniscoide". A causa dei movimenti ripetitivi a cui è sottoposta l'articolazione, questo tessuto può favorire la formazione di sinovite localizzata, diretta responsabile del conflitto anterolaterale [6]. Gli esami strumentali sono pressoché costantemente negativi, ma comunque necessari per escludere altre lesioni condrali o osteofitosiche. Se il trauma è recente siamo dell'opinione di sottoporre il paziente a un trattamento conservativo che può prevedere immobilizzazione totale o parziale solo per alcuni giorni, allo scopo di ridurre la sintomatologia dolorosa ed eventuali ematomi, seguita da rieducazione in assenza di carico nelle prime settimane e successivamente con carico parziale e rinforzo muscolare per ottenere un recupero completo entro 2 o 3 mesi. Non riteniamo utile, come alcuni descrivono, l'artroscopia nei casi di un emartro importante perché questo può essere trattato con una normale artrocentesi. Nei casi in cui la sintomatologia clinica permane e nei casi cronici è indicato il trattamento artroscopico nel tentativo di ripristinare la fisiologia articolare. Attraverso i portali anteriori eseguiamo il "debridement" artroscopico rimuovendo il tessuto sinoviale e cicatriziale iperplastico del comparto anterolaterale [7] (Fig. 1)."Impingement" sindesmotico È bene sottolineare che questa condizione non è caratterizzata dalla lesione legamentosa della sindesmosi. Il legamento tibioperoneale antero-inferiore può essere spesso coinvolto e parzialmente leso a seguito di traumi in flessione dorsale e plantare della caviglia con associata inversione dell'astragalo e rotazione esterna della tibia. L'incompleta guarigione del legamento induce la formazione di tessuto cicatriziale iperplastico (Fig. 2). In fase acuta il paziente può presentare un quadro di dolore e tumefazione a livello della sindecaviglia, mentre attraverso la palpazione possiamo localizzare con precisione la sede del dolore e dell'eventuale lesione tissutale aiutandoci con la suddivisione schematica dell'area cutanea del comparto anteriore della caviglia in 3 zone: quella mediale al tendine tibiale anteriore, quella laterale all'estensore comune delle dita e quella compresa tra questi due reperi. L'importanza di questo primo approccio è da sottolineare, in quanto una sintomatologia dolorosa spiccata ci indirizza verso una lesione a carico dei tessuti molli, mentre la perdita di funzionalità articolare ci fa supporre la presenza di patologia condrale o osteofitosica. L'obiettivo ...
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