parole chiave: solventi clorurati, vulnerabilità intrinseca, integrità degli acquitardi, declorurazione riduttiva, sistemi multilivello.
Keywords: chlorinated solvents, intrinsic vulnerability, aquitard integrity, reductive dechlorination, multilevel systems.Riassunto: I solventi clorurati sono i contaminanti organici più ubiquitari nelle acque sotterranee da sei decadi a questa parte. A causa del loro elevato grado di tossicità/cancerogenicità e della loro mobilità relativamente elevata e persistenza negli acquiferi, questi contaminanti rappresentano una seria minaccia nei confronti della salute umana e dell'ambiente. I solventi clorurati raggiungono generalmente le falde sotto forma di Dense NonAqueous Phase Liquid (DNAPL), una fase in grado di migrare attraverso acquiferi ed acquitardi in modo molto più rapido e pervasivo rispetto ai contaminanti in fase disciolta. La complessa partizione multifase a cui possono essere sottoposti i solventi clorurati (dalla fase DNAPL a quella disciolta, gassosa o adsorbita), così come la loro trasformazione (es. degradazione), dipendono dalle proprietà fisico-chimiche dei composti stessi ma anche dalle caratteristiche del sistema idrogeologico in cui si trovano a migrare. Nell'ambito del presente lavoro, è stato investigato il sistema idrogeologico al di sotto della città di Ferrara (Pianura Padana), il quale è interessato da contaminazione da solventi clorurati in numerosi siti. In particolare, è stato selezionato un sito pilota, conosciuto come "Sito Caretti", in cui è stato applicato un approccio investigativo ad alta risoluzione e limitato nello spazio. In tale sito sono state raccolte molteplici informazioni ad alta risoluzione spaziale lungo profili verticali (dati stratigrafici, carichi idraulici, composizione idrochimica dell'acqua, isotopi stabili dell'acqua e di contaminanti), attraverso l'utilizzo di sistemi multilivello ed altre tecniche innovative di campionamento ed analisi. Gli obiettivi principali della ricerca erano quelli di stimare la vulnerabilità intrinseca degli acquiferi e di ricostruire le dinamiche di migrazione e trasformazione dei contaminanti clorurati in relazione alle caratteristiche del mezzo poroso ospitante. Gli acquiferi confinati sono risultati essere maggiormente vulnerabili ai contaminanti in fase DNAPL rispetto a contaminanti in fase acquosa, a causa della presenza di microfratture nei soprastanti acqutardi argillosi. Inoltre, la presenza di livelli ad alto contenuto di materia organica nella stratigrafia locale ha aumentato il potenziale biodegradativo del sistema nei confronti degli eteni clorurati, causando accumuli di Cloruro di Vinile. I risultati ottenuti sono utili non solo alla scala locale, es. per interpretare l'origine della contaminazione in altri siti sul territorio ferrarese, ma anche alla scala globale, al fine di indirizzare future azioni di protezione e bonifica in simili contesti idrogeologici.