AM&amp;#x152;BIC INFECTION OF THE EYE

Nagington, J.; Watson, Peter; Playfair, T. Justin; McGill, Janina; Jones, B. R.; Steele, A. D. M.

doi:10.1016/s0140-6736(74)90285-2

Cited by 327 publications

(172 citation statements)

References 12 publications

Supporting

Mentioning

155

Contrasting

Unclassified

Order By: Relevance

“…However, the first published report of Acanthamoeba keratitis emerged in the UK in 1974 and was associated with minor eye injury [128]. The first case in a contact lens wearer was reported 10 years later in 1984 from a patient wearing soft contact lenses [165].…”

Section: Introductionmentioning

confidence: 99%

Pathogenesis of microbial keratitis

Lakhundi

Siddiqui

Khan

2017

Microbial Pathogenesis

181

121

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Microbial keratitis is a sight-threatening ocular infection caused by bacteria, fungi, and protist pathogens. Epithelial defects and injuries are key predisposing factors making the eye susceptible to corneal pathogens. Among bacterial pathogens, the most common agents responsible for keratitis include Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus pneumonia and Serratia species. Fungal agents of corneal infections include both filamentous as well as yeast, including Fusarium, Aspergillus, Phaeohyphomycetes, Curvularia, Paecilomyces, Scedosporium and Candida species, while in protists, Acanthamoeba spp. are responsible for causing ocular disease. Clinical features include redness, pain, tearing, blur vision and inflammation but symptoms vary depending on the causative agent. The underlying molecular mechanisms associated with microbial pathogenesis include virulence factors as well as the host factors that aid in the progression of keratitis, resulting in damage to the ocular tissue. The treatment therefore should focus not only on the elimination of the culprit but also on the neutralization of virulence factors to minimize the damage, in addition to repairing the damaged tissue. A complete understanding of the pathogenesis of microbial keratitis will lead to the rational development of therapeutic interventions. This is a timely review of our current understanding of the advances made in this field in a comprehensible manner. Coupled with the recently available genome sequence information and high throughput genomics technology, and the availability of innovative approaches, this will stimulate interest in this field.

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Section: Introductionmentioning

confidence: 99%

Pathogenesis of microbial keratitis

Lakhundi

Siddiqui

Khan

2017

Microbial Pathogenesis

181

121

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“…Following these first ·reported isolations of potentially pathogenic free-living amoebae from monkey kidney tissue cultures (Jahnes et al 1957;Culbertson et al 1958Culbertson et al , 1959 and association of Naegleria with fatal human encephalitis, free-living amoebae of the genera Naegleria and Acanthamoeba were recognized and confirmed as the etiological agents of primary amoebic meningoencephalitis (PAME) (Carter 1968(Carter , 1969Bhagwandeen et al 1972;Willaert and Stevens 1976a), chronic meningoencephalitis (Kenny 1971, Jager and Stamm 1972, and Robert and Rorke 1973, pneumonitis (Martinez et al 1975), intestinal disorders (Jadin et al 1973), and serious eye infections (Nagington et al 1974;Warhurst et al 1976). In the past fifteen years more than 100 cases of PAME, including those that were confirmed and those that were suspected to have been caused by the free-living amoebae, occurred throughout the world (Will aert and Stevens 1976a and b;Will.aert 1974;Sotello-Avila et al 1974;Butt 1964Butt , 1966Butt et al 1968;Singh and Das 1972;Gordeeva 1973 We previously reported the isolation of pathogenic strains of N. fowleri from a lake and river in Florida (W,illaert and Stevens 1976b) and from a man-made lake in Texas (Stevens et al 1977b, Tyndall et al 1978, both of which received electric power plant effluents.…”

Section: Conclusion and Recommendationsmentioning

confidence: 99%

Presence of pathogenic amoebae in power plant cooling waters. Final report, October 15, 1977-September 30, 1979. [Naegleria fowleri]

Tyndall¹,

Willaert²,

Stevens³

1981

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“…Il primo caso di meningoencefalite amebica fu descritto nel 1965 in Australia (16), dapprima impropriamente attribuito ad Acanthamoeba e, solo successivamente, ascritto ad amebe del genere Naegleria. Cheratiti da Acanthamoeba sono state per la prima volta diagnosticate nel 1974 nel Regno Unito e nel 1975 negli Stati Uniti, rispettivamente da Naginton e da Jones (26,45). Il primo caso di infezione umana attribuito a Balamuthia risale invece al 1993.…”

Section: Introduzioneunclassified

Free living amoebae in water environment: health implications

Briancesco¹,

Bonadonna²

2014

Microbiol Med

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INTRODUZIONETra gli agenti microbici responsabili di patologie umane trasmesse attraverso l'acqua le amebe a vita libera rivestono un ruolo particolare. Infatti, oltre ad essere note per la patogenicità di alcuni generi e specie, manifestano anche la potenzialità di veicolare microrganismi patogeni presenti nell'ambiente idrico. Le amebe a vita libera sono protozoi unicellulari che possono vivere all'interno di un ospite in condizioni di parassitismo facoltativo o avere un'esistenza autonoma. Per tale proprietà sono anche indicate col termine di amebe anfizoiche. Nell'ambiente possono essere rinvenute nella forma vegetativa, il trofozoite, che si alimenta di microrganismi presenti nell'acqua e nel suolo, e sotto forma di cisti metabolicamente inattiva, che rappresenta la forma di resistenza ambientale. Non dipendendo da un ospite per la trasmissione e diffusione, sono ubiquitarie e ampiamente rinvenibili in natura; il loro habitat naturale è costituito da bacini d'acqua naturali ed artificiali, fango e suoli. Ne esistono centinaia di specie ma quelle di interesse sanitario sono in numero limitato ed includono le specie Acanthamoeba spp., Naegleria fowleri, Balamuthia mandrillaris e Sappinia diploidea che possono essere responsabili di patologie anche ad esito fatale, in taluni casi persino in individui immunocompetenti. Per la capacità di sopravvivere nei mammiferi, possono essere considerate pseudo-parassiti con un ciclo biologico potenzialmente patogeno. Il primo caso di meningoencefalite amebica fu descritto nel 1965 in Australia (16), dapprima impropriamente attribuito ad Acanthamoeba e, solo successivamente, ascritto ad amebe del genere Naegleria. Cheratiti da Acanthamoeba sono state per la prima volta diagnosticate nel 1974 nel Regno Unito e nel 1975 negli Stati Uniti, rispettivamente da Naginton e da Jones (26, 45). Il primo caso di infezione umana attribuito a Balamuthia risale invece al 1993. Ad Hartmannella, termine che originariamente veniva usato come sinonimo del genere Acanthamoeba e che, solo in seguito, è stato utilizzato per indicare amebe di un genere distinto, non sono state ad oggi associate patologie umane. Per il basso numero di infezioni riscontrate, le amebe non hanno mai rappresentato un argomento sanitario di interesse prioritario, anche se la mancanza di farmaci efficaci e l'esito quasi sempre fatale delle malattie indotte da alcune specie, le hanno sempre rese oggetto di interesse e di studio nell'area della microbiologia ambientale. Negli anni più recenti tuttavia, un'attenzione particolare è loro rivolta per il potenziale ruolo di veicolo all'uomo di microrganismi patogeni presenti nell'ambiente idrico. Infatti, sembra che circa un quarto degli isolati di origine ambientale, clinica o derivanti da lenti a contatto contengono batteri endosimbionti (17). Di seguito viene pertanto presentato lo stato dell'arte sulle specie amebiche la cui diffusione nell'ambiente idrico potrebbe costituire un rischio per la salute umana. Verranno descritte le caratteristiche ecologiche di questi organi...

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AMŒBIC INFECTION OF THE EYE

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Pathogenesis of microbial keratitis

Pathogenesis of microbial keratitis

Presence of pathogenic amoebae in power plant cooling waters. Final report, October 15, 1977-September 30, 1979. [Naegleria fowleri]

Free living amoebae in water environment: health implications

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