INTRODUZIONELa determinazione quantitativa della viremia nei soggetti con infezione da virus dell'epatite C (HCV) è uno strumento indispensabile per la valutazione dell'efficacia della terapia antivirale ed il monitoraggio del paziente in trattamento (7,8,26). I valori di HCV-RNA rilevati prima e durante il trattamento di combinazione con interferone pegilato e ribavirina costituiscono parametri indispensabili per indirizzare la decisione terapeutica, in particolare nei pazienti con infezione da genotipi 1, 4 e 6 (6, 9, 11). In questi soggetti livelli basali di viremia maggiori di 30.000 UI/mL ed una riduzione dei valori riscontarti dopo 12 settimane di trattamento inferiore a 2 log rispetto ai valori iniziali sono considerati predittivi di fallimento virologico e costituiscono una indicazione ad interrompere precocemente la terapia (13,24,26). Nel caso di pazienti con infezione da genotipo 2 o 3 i valori pretrattamento ed una precoce riduzione della viremia già dopo 4 settimane di terapia sono considerati altamente predittivi di risposta virologica alla terapia di combinazione (14). Infine, osservazioni recenti suggeriscono come altrettanto critico sia riuscire a stabilire parametri quantitativi per la valutazione della risposta virologica al trattamento con farmaci ad azione diretta su specifici target virali, come gli inibitori delle proteasi e della polimerasi (12,20,21). Negli ultimi anni sono stati sviluppati sistemi home-made e commerciali per la rilevazione e quantificazione della viremia di HCV, e fatti tentativi per uniformare e standardizzare le diverse metodiche (4, 15, 18): in questo ambito l'espressione dei valori in unità di misura internazionali (UI) ha in qualche modo contribuito a rendere comparabili i risultati ottenuti con i diversi sistemi; tuttavia, dal momento che lo standard utilizzato viene misurato prendendo come riferimento il solo genotipo 1, sono ancora necessari studi per valutare le prestazioni dei diversi sistemi nella
SUMMARYHepatitis C virus (HCV) RNA measurement before, during and after antiviral therapy has become an essential tool in the management of interferon-based treatment of HCV-related infections. Conventional Polymerase Chain Reaction (PCR) has been largely used to obtain quantitative data, but laborious, time-consuming post-PCR handling steps are required to gain valuable results. Real time (RT) PCR now provides advantages over end-point (EP) PCR due to its improved rapidity, sensitivity, reproducibility and the reduced risk of carry-over contamination, and has now proven itself to be valuable for the more precise monitoring of viral load kinetics and assessing antiviral response. The Abbott Real-Time HCV-RNA is a recently introduced assay for the automated processing of clinical samples and HCV-RNA quantitation: its basic technology relies on use of fluorescent linear probes (dynamic range using 0.5 ml as input target= 12-10 8 IU/mL) and a hybridization/detection step at low temperature (35°C), which allows target mismatches to be tolerated. To determine the clinic...