“…In letteratura, l'approccio interventistico delle stenosi anastomotiche dei bypass con angioplastica, aterectomia o posizionamento di stent non raggiunge i risultati della chirurgia; in particolare è riportata una pervietà ad 1 e 2 anni variabile rispettivamente dal 44% al 62,7% e dal 39,4% al 58,2% per quanto riguarda la sola angioplastica, che comunque non supera il 65% a 5 anni come pervietà primaria assistita [2,[16][17][18][19]. Il successo a distanza di tempo è comunque correlato sensibilmente alla presenza di una o più lesioni ed alla loro stessa lunghezza, per tale motivo è stata proposta nel 1991 [20] una classificazione delle stenosi dei bypass distali in stenosi "semplici" (lesioni singole non restenotiche, lunghezza inferiore ad 1,5 cm, diametro del bypass maggiore di 3 mm) e "complesse" (restenosi, lunghezza maggiore di 1,5 cm con diametro del bypass inferiore a 3 mm).…”