L’attività fisica rappresenta un caposaldo nella\ud
definizione di un corretto stile di vita. L’esercizio, infatti,\ud
si è dimostrato utile, se non imprescindibile, nella prevenzione\ud
e nella terapia di molte patologie a decorso cronico\ud
e delle loro complicanze. La relazione fra sport e ormoni è\ud
biunivoca: il sistema endocrino regola l’omeostasi del corpo\ud
umano durante l’esercizio fisico e, a sua volta, l’esercizio\ud
fisico rappresenta un potente modulatore della funzionalità\ud
del sistema endocrino. Un’adeguata secrezione ormonale\ud
è necessaria a garantire tanto una risposta fisiologica all’esercizio,\ud
quanto una sana partecipazione all’attività fisica.\ud
Patologie del sistema endocrino possono comportare tanto\ud
un calo delle prestazioni, quanto un detrimento alla salute di\ud
numerosi organi e sistemi. La salute dello sport si traduce\ud
anche nell’educazione a non eccedere con l’attività fisica. In\ud
letteratura è stato evidenziato come per entrambi i sessi un\ud
eccessivo esercizio fisico non comporti vantaggi in termini\ud
di salute sessuale e riproduttiva ma favorisca invece l’insorgenza\ud
di nuove problematiche. L’erronea convinzione che\ud
solo una carenza ormonale sia associata a un calo del rendimento fisico ha portato all’uso a scopo illecito di un elevato\ud
numero di sostanze. È opportuno sottolineare che l’uso di\ud
questi prodotti “dopanti” assunti per migliorare le prestazioni\ud
può non solo non tradursi in un vantaggio in termini di\ud
performance sportiva ma, al contrario, comporta seri danni\ud
per la salute della persona e dell’atleta. Tra le sostanze\ud
più frequentemente “abusate” nel mondo dell’attività sportiva\ud
vanno sicuramente annoverati gli steroidi anabolizzanti.\ud
Prevenire e trattare le patologie ormonali e istruire gli atleti\ud
a una sana “salute dello sport” sono due necessità non solo\ud
per lo specialista endocrinologo, ma per ogni operatore coinvolto\ud
nel mondo dello sport e più in generale dell’attività\ud
motoria