“…Nell'era della globalizzazione, la permeabilità dei confini organizzativi e l'interdipendenza fra sistemi hanno reso indispensabile il ruolo delle figure di boundary spanners le cui funzioni di comunicatore, innovatore, protettore e manager della relazione sono sempre copresenti nelle loro attività. Tuttavia, queste funzioni diventano ancora più determinanti in situazioni di crisi o eventi inattesi, quando essere ambassador, networker, negoziator, consente di essere pronti a creare e mantenere i contatti, di facilitare lo scambio di dati e informazioni, di negoziare questioni operative, di assumersi e/o attribuire ad altri delle responsabilità (Curnin, Owen, & Trist, 2014;Oscarsson, 2019). In una situazione di crisi e di emergenza dunque il ruolo di boundary spanner diventa importante per una serie di ragioni: fungono da ponte, mediante un costante flusso comunicativo con gli altri rappresentanti della gestione della crisi di altre organizzazioni; diventano promotori dello sviluppo di una fiducia reciproca, facilitandone il coordinamento e la collaborazione (Alvinius, Kylin, Starrin, & Larsson, 2014;Tino, 2018a;2018b); diventano artefici dello sviluppo di un linguaggio comune che facilita l'interazione durante la gestione di una crisi, grazie proprio alla creazione e al mantenimento di un flusso comunicativo costante con l'interno e l'esterno dell'organizzazione (Kristiansen, Johansen, & Carlström, 2019).…”