L'articolo presenta un'esperienza di ricerca collettiva e incorporata nella mostra Metaspore di Anicka Yi, volta all'esplorazione della sensibilità ecosistemica delle ricercatrici a contatto con il lavoro dell'artista. La contemporaneità con le sue trasformazioni è qui interpretata come processo sistemico nel quale dialogano l'umano e il non-umano; il superamento del pensiero binario e la metafora delle spore raccontano di un'ecologia complessa, contaminata e contaminante, tra organismi e tecnologia, vita e senso, azione e contesto. Le ricercatrici dialogano sull'esperienza e le rappresentazioni innescate dalla visita, con l'obiettivo pedagogico di interrogare lo spazio museale in quanto mesosistema che forma e trasforma. La diversità dei corpi-menti (compresi quelli degli altri visitatori) consente di generare narrazioni plurime in movimento e di interrogare la valenza trasformativa dell'arte.* L'articolo è frutto del lavoro congiunto delle autrici. A fini concorsuali, si segnala che i paragrafi 1 e 3.2. sono da attribuire a Silvia Luraschi; i paragrafi 2 e 3.1. ad Antonella Cuppari; i paragrafi 3.3. e 4 a Laura Formenti. Le restanti parti sono state stese a più mani.