“…Lo spostamento dei confini sembra anche essere andato di pari passo con i processi di romanizzazione e urbanizzazione che, avviati nel periodo cesariano (Šašel Kos 1998;2000;Vedaldi Iasbez 2000;Zecchini 2014;Santangelo 2016;Sisani 2017), si compirono nella prima età augustea (Rocco 2016), quando tutto il territorio della Venezia orientale e dell'Istria risulta diviso tra gli agri di Aquileia, Tergeste, Forum Iulii, Pola, Parentium e, secondo alcuni, anche Nesactium, con i rispettivi confini (Zaccaria 2010; Zaccaria e Mainardis 2010). Quando, in una data che resta difficile da precisare, ma che deve essere necessariamente posteriore (o al più contemporanea) alla definizione dei confini, Augusto decise di raggruppare le comunità dell'Italia romana in undici regiones e gli abitanti della Transpadana orientale (Cenomani, Reti-Euganei, Veneti, Carni, Istri) si trovarono censiti nella Regio X, il Formio segnò il confine settentrionale dell'Histria (Plin.,Nat.…”