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IntroduzioneSono passati 25 anni dalla pubblicazione del libro Economy of signs and space (Lash & Urry, 1994), in cui si sostiene che l'economia globale è sempre più incentrata su beni ad alto valore simbolico e che la geografia di produzione di questi beni diventa sempre più cruciale. Parallelamente all'espansione globale del mercato, il valore immateriale, simbolico e culturale dei beni rimane fortemente legato a luoghi precisi. Questo processo è ancora in atto, e studi e riflessioni sull'economia legata a cultura e creatività ci hanno restituito un bagaglio di conoscenza molto ampio, che vede al centro della geografia della produzione culturale principalmente le città. Quei sistemi produttivi che riescono a trarre il massimo profitto dalla relazione simbolica con il territorio non solo assumono una posizione di rilievo nell'economia capitalistica, ma sviluppano anche specializzazioni settoriali globali (Scott, 2000). In questo quadro, la moda rappresenta un settore chiave per esplorare la relazione tra globale e locale. L'articolo, collocandosi nel solco delle analisi delle relazioni tra locale e globale, intende presentare il concetto di hub come strumento teorico utile per leggere la complessa relazione che si va creando tra produzione di segni nello spazio e globalizzazione. Il concetto di hub verrà messo alla prova attraverso l'esplorazione empirica della spazializzazione della creatività nella geografia di produzione, materiale e immateriale, della moda milanese e, in particolare, del ruolo della città di Milano in questo ambito. Il concetto di hub consente infatti di individuare alcuni meccanismi chiave che rivelano il ruolo della città di Milano nel coordinare, gestire e orientare dinamiche di localizzazione e globalizzazione dell'industria della moda; proprio la specificità della città e le trasformazioni che ha subìto rendono importante attrezzarsi con concetti nuovi, per essere pienamente in grado di cogliere le configurazioni emergenti e sviluppare politiche urbane all'altezza delle sfide poste dalla globalizzazione. L'organizzazione spaziale, sociale ed economica dell'industria della moda a Milano è strutturata territorialmente secondo due forze complementari: una forte embeddedness nella società locale (sia dentro che fuori la città) e un processo di internazionalizzazione altrettanto importante (gestito principalmente, ma non esclusivamente, all'interno della città di Milano). Nel corso del saggio sosteniamo che lo spazio socioeconomico risultante può essere concepito soltanto come ri-territorializzato in un sistema multiscalare (Brenner, 1999) in cui la città di Milano svolge le funzioni di hub. Il concetto di hub viene messo alla prova nella sua capacità di affrontare la complessità dei due processi territoriali sovrapposti. Questo solleva anche alcune importanti questioni relative alla costruzione di politiche urbane.
Economie di segni nello spazio: da città creativa ad hubIl processo di trasformazione delle società occidentale avviato dalla crisi del fordismo è stato e...