“…La sua validità a questo proposito è sostenuta da: a) studi istologici, che dimostrano una stretta correlazione tra aterosclerosi carotidea e coronarica (38, 48); b) elevata correlazione osservata fra le misurazioni ultrasonografiche in vivo dello spessore parietale carotideo e quelle ottenute direttamente ed ecograficamente su campioni istologici di arterie carotidi comuni umane (15); c) correlazione significativa fra l'IMT carotideo ed i fattori di rischio cardio-vascolari (22,49). Fra le diverse tecniche di imaging, quali l'angiografia digitale a sottrazione di immagini (50,51), la tomografia computerizzata multi-detettore (50, 52-55) e l'angio-risonanza magnetica (56-59), l'ecografia bidimensionale ad alta risoluzione spaziale associata a color-Doppler viene da lungo tempo considerata la metodica di prima scelta nella diagnostica vascolare non invasiva, con particolare riferimento all'esplorazione del circolo carotideo extra-cranico (42,50,53,60,61). Essa fornisce dettagliate informazioni sulla localizzazione e sul grado di stenosi, nonché sulla composizione della placca, sulle condizioni "strutturali" della parete vasale, su eventuali evoluzioni della placca, come ulcerazione ed emorragia (50,60,61) e sulla dinamica del flusso prossimalmente e distalmente alla stenosi, consentendo, tra l'altro, di estrapolare informazioni sulla compromissione del flusso diastolico distale e quindi sul danno aterosclerotico del circolo intracranico.…”