Sommario La terapia medica dell'acromegalia, con analoghi della somatostatina a prolungata durata di azione (LA-SMSA) e con l'antagonista recettoriale dell'ormone della crescita Pegvisomant (PEGV), rende possibile il raggiungimento di normali livelli circolanti di IGF-I nella maggioranza dei pazienti acromegalici. Le due classi di farmaci, comunque, hanno un differente impatto sull'asse GH-IGF-I, il che complica la tradizionale valutazione biochimica della risposta alla terapia. In questa rassegna si postula che la terapia con LA-SMSA in certi pazienti normalizzi i livelli circolanti di IGF-I senza influenzare gli effetti dell'aumento del GH a livello di tessuti extraepatici. Tale eventualità può risultare nella persistenza dell'attività della malattia, per la quale si propone la definizione di acromegalia extraepatica. Il Pegvisomant, d'altra parte, blocca gli effetti sistemici del GH, evento che non è necessariamente e attendibilmente testimoniato dai livelli circolanti di IGF-I; inoltre, il trattamento con Pegvisomant causa ulteriore aumento dei livelli circolanti di GH. Il monitoraggio della terapia medica, basato su marcatori bioumorali tradizionali, è quindi complicato. Peraltro, il differente meccanismo d'azione di LA-SMSA e PEGV incoraggia l'impiego dei due farmaci in combinazione, rendendo necessaria una revisione critica dei Proposto da Francesco Trimarchi ed Emanuela Arvat.Questa rassegna è basata su un aggiornamento e una revisione del lavoro di Neggers et al., citato in [7].
IntroduzioneL'acromegalia è una malattia rara generalmente causata da un tumore dell'adenoipofisi secernente ormone della crescita (GH). I presidi terapeutici attualmente disponibili hanno lo scopo di normalizzare i livelli circolanti di IGF-I per mezzo della riduzione della ipersecrezione di GH o dell'inibizione dei suoi effetti [1]. L'efficacia dei differenti trattamenti viene monitorata misurando periodicamente e comparativamente i livelli circolanti di IGF-I, metodo più pratico rispetto al dosaggio seriato dei livelli di GH e tale dosaggio è applicabile anche nel paragonare gli effetti degli analoghi della somatostatina a lunga durata di azione (LA-SMSA) con quelli dell'antagonista recettoriale del GH, Pegvisomant (PEGV). Tale approccio si basa sull'ipotesi che i livelli circolanti di IGF-I riflettano in maniera univoca l'attività della malattia, ipotesi che non appare necessariamente valida.In questa rassegna sarà esaminata la relazione reciproca GH-IGF-I con specifica attenzione alle significative differenze fra i meccanismi d'azione dei LA-SMSA e del PEGV. Grazie a tale approccio si proporrà un nuovo paradigma dell'acromegalia, epatica ed extra-epatica e se ne discuteranno le implicazioni cliniche.