Riassunto I Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono definiti come interventi complessi che descrivono i processi delle decisioni cliniche e dell'organizzazione di cura di un ben definito gruppo di pazienti, in un definito periodo di tempo. Costituiscono i pilastri per la realizzazione della "centralità del paziente" sulla base delle evidenze scientifiche. I PDTA possono essere definiti come la contestualizzazione di una o più linee guida, relative a una patologia o problematica clinica, nella specifica realtà organizzativa di un'Azienda sanitaria. I PDTA sono ampiamente utilizzati ed esistono evidenze, seppur narrative, della loro efficacia. I principali problemi sono la personalizzazione e l'innovazione. La Medicina di Laboratorio deve fare la sua parte nella costruzione dei PDTA, partecipando ai gruppi multidisciplinari e multiprofessionali, con attenzione ai test pivot, al loro uso e alla loro interpretazione; alla qualità delle linee guida scelte; al dettaglio dei protocolli operativi che sostanziano il percorso; agli aspetti "interni" che determinano (performance analitica) o aumentano (total testing process) la qualità della risposta; alla verifica continua dell'appropriatezza e adeguatezza dei marcatori utilizzati e all'audit dell'effectiveness del PDTA. Si tratta di uno degli aspetti più alti di "lavoro all'interfaccia", nelle aree di pre-pre e post-post testing process, ove l'affidabilità analitica e il suo rapporto con la realtà clinica e i suoi esiti sono immediatamente percepibili. Centralità del paziente e PDTA La "centralità del paziente" [1] è divenuta un tema cruciale della Medicina occidentale, anche per la presa d'atto delle iniquità, frammentazioni, sovrapposizioni e discontinuità che caratterizzano molto spesso l'erogazione dei servizi sanitari (effetto silo) e delle loro conseguenze sugli esiti
Parole chiave Medicina di Laboratorio