Traendo spunti di riflessione dal caso della regione Molise e dal noto racconto a cui è associata, la non esistenza, questo articolo intende riflettere sulle linee teoriche e i possibili indirizzi metodologici per analizzare i processi di configurazione identitaria dei territori. I concetti di regione e identità, nelle loro similitudini, rappresentano un valido punto di partenza per analisi critiche. L’identità territoriale, in particolare, trova le sue fondamenta in associazione agli aggettivi relazionale e narrativa. Multiformi narrazioni la informano e costruiscono il senso di appartenenza degli abitanti molisani. Discutere del modo in cui viene raccontata la regione significa farsi strada tra complesse vicende storiche e tra una costante co-produzione di luoghi e miti. Quest’ultimi, intesi come narrazioni mitiche a bassa intensità, oggigiorno si modificano nell’ambito del cyberplace. Quindi, l’analisi del discorso e la combinazione di più metodi sono strumenti essenziali per seguire le tracce delle pratiche compiute da una ipotizzata sociotopia onlife molisana, come l’opinione degli abitanti, le notizie e le informazioni reperite sul web e gli internet memes. La risposta alla domanda di ricerca proposta, “In che modo i discorsi e le narrazioni sul Molise che non esiste possono avere un ruolo nella costruzione dell’identità territoriale del Molise e del senso di appartenenza dei Molisani?” potrebbe così svelare due regimi di verità, spesso intesi come fattuali: la non esistenza e, allo stesso modo, l’esistenza della regione Molise.