2015
DOI: 10.5209/rev_cfit.2014.v21.48721
|View full text |Cite
|
Sign up to set email alerts
|

Edipo, Ninetto, Davide: cecità e colpa tra Morante e Pasolini

Abstract: RIASSUNTO L'articolo intende analizzare i fitti e complessi rapporti di scambio artistico e creativo fra Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. A partire dal mito di Edipo e dal diverso trattamento che i due autori ne danno rispettivamente nel film Edipo Re e nella pièce teatrale La serata a Colono, vengono analizzate affinità e differenze fra i due autori nella trattazione del concetto di colpa. L'analisi di questo concetto viene fatta discutendo la presenza della traccia edipica nell'opera di entrambi gli auto… Show more

Help me understand this report

Search citation statements

Order By: Relevance

Paper Sections

Select...

Citation Types

0
0
0
1

Year Published

2022
2022
2022
2022

Publication Types

Select...
1

Relationship

0
1

Authors

Journals

citations
Cited by 1 publication
(1 citation statement)
references
References 0 publications
0
0
0
1
Order By: Relevance
“…Anche Pier Paolo Pasolini, nel finale del rifacimento cinematografico dell'Edipo re del 1967, sceglie di indagare gli aspetti più eziologici del mito. Per un approfondimento sui rapporti di somiglianza tra l'Edipo morantiano e quello pasoliniano si rimanda ai contributi diFusillo (1994),Siti (1994) eBazzocchi (2014).16 Interessanti sono, a tal proposito, le riflessioni di Giorgio Agamben sull'idea di parodia. Non è da intendersi come una carnevalizzazione grottesca del modello, ma come un controcanto della tradizione che, nel deviare dalla norma, consente di comunicare una realtà che sarebbe altrimenti inenarrabile (cfr.…”
unclassified
“…Anche Pier Paolo Pasolini, nel finale del rifacimento cinematografico dell'Edipo re del 1967, sceglie di indagare gli aspetti più eziologici del mito. Per un approfondimento sui rapporti di somiglianza tra l'Edipo morantiano e quello pasoliniano si rimanda ai contributi diFusillo (1994),Siti (1994) eBazzocchi (2014).16 Interessanti sono, a tal proposito, le riflessioni di Giorgio Agamben sull'idea di parodia. Non è da intendersi come una carnevalizzazione grottesca del modello, ma come un controcanto della tradizione che, nel deviare dalla norma, consente di comunicare una realtà che sarebbe altrimenti inenarrabile (cfr.…”
unclassified