The aim of the present work is to report preliminary results about the administration of an insulin analogue, LisPro, to treat diabetic chetoacidosis. This new procedure, in respect to insulin continuous infusion, allow significant cost reduction in terms of medical and nurses time dedicated to the patient and hospitalization length. In our experience, LisPro treatment compared to the standard of care, has allowed hospital time reduction of 2,1 days per patient. This can be translated in cost saving of about 700,00 euro per case. These preliminary data, replicating the results coming from published international experiences, have to be confirmed in our country through the implementation of more representative studies
INTRODUZIONELa chetoacidosi diabetica è la più comune emergenza iperglicemica nei pazienti con diabete. Rappresenta la principale causa di morte nei bambini con diabete di tipo 1 [1,2], e causa una quota significativa (pari a circa il 4%-9%), delle dimissioni relative a pazienti diabetici di tipo 1 o tipo 2 [1,3]. I cardini del trattamento della chetoacidosi sono tradizionalmente costituiti dalla somministrazione di insulina in infusione endovenosa continua o dalla frequente somministrazione di iniezioni sottocutanee o intramuscolari [3,4,5]. Sebbene numerosi studi controllati abbiano evidenziato che una terapia insulinica a basse dosi è efficace nella chetoacidosi diabetica indipendentemente dalla via di somministrazione [4,[6][7][8], la strategia ideale rimane tuttora materia di discussione.Queste procedure tuttavia richiedono un monitoraggio continuo e quindi un impiego intensivo del personale medico e infermieristico, con costi rilevanti per la struttura. Due recenti esperienze internazionali [9,10] hanno confrontato questo approccio classico, condotto in reparti intensivi, con quello che prevede la somministrazione dell'analogo dell'insulina Lispro in un regime non intensivo di assistenza. Lo studio di Umpierrez et al [10] ha confrontato, prospetticamente, 20 pazienti in stato di chetoacidosi trattati con insulina Lispro subcutanea in reparti sub-intensivi con altrettanti pazienti trattati intensivamente con insulina normale. Anche la ricerca di Della Manna et al [9] ha utilizzato un disegno prospettico in cui sono stati randomizzati a ricevere insulina Lispro o insulina normale, in regime intensivo, 60 pazienti in stato di chetoacidosi diabetica. In entrambe le esperienze i pazienti sono stati seguiti fino alla risoluzione dello stato di chetoacidosi e valutati relativamente alla normalizzazione dei parametri clinici caratteristici. Entrambi gli studi hanno verificato che la nuova strategia ha consentito l'ottenimento di outcome clinici sovrapponibili a quelli conseguibili con l'infusione continua di insulina regolare e una significativa riduzione dei costi dipendente dal diverso regime di ricovero (reparto non intensivo vs Terapia Intensiva).Una esperienza simile a quella citata è stata condotta presso l'Unità Complessa Medicina Interna 2 dell'Ospedale di Sassari verificando, anche n...