“…Il trattamento endovascolare percutaneo della malattia ateromasica più diffuso e consolidato è rappresentato dall'angioplastica e/o stenting: entrambi non provvedono a rimuovere la placca, ma si limitano a spalmarla lungo le pareti con meccanismo di schiacciamento, con un effetto costante di barotrauma a carico delle pareti;con lo stenting si ottiene successivamente un rimodellamento delle pareti del vaso [14]. La presenza di restenosi in caso di trattamento endovascolare con angioplastica e stent può raggiungere livelli del 35% a medio-lungo periodo (6, 12, 18 e 24 mesi e oltre); questo dato tra l'altro peggiora nettamente per i pazienti trattati appartenenti a classi diverse dalla TASC A abbassandosi attorno al 50% [11,12,[15][16][17]ovviare alla restenosi dopo angioplastica e/o stenting sono stati di volta in volta proposti stent ricoperti, stent medicati, ecc.…”