Le migrazioni sia all’interno del continente africano che tra l’Africa Orientale e la Gran Bretagna sono al centro della produzione narrativa di Abdulrazak Gurnah. Andando oltre la rappresentazione di ambienti interconnessi fra loro, lo scrittore britannico originario di Zanzibar crea topografie dialogiche che implicano anche reti intertestuali e spunti metanarrativi. Le geografie anfibie raffigurate nelle opere di Gurnah interagiscono e “dialogano” attraverso le storie multiple di cui i personaggi dei romanzi si fanno portatori. In particolare, By the Sea (2001) e Gravel Heart (2017) insistono sulla connessione fra spazi, in cui passato e presente si incontrano, e mostrano il superamento della dimensione monologica in nome del racconto, che ha un valore terapeutico e plasma le identità dislocate delle figure migranti.