Ci eravamo quasi dimenticati dell'esistenza delle forme di humus, anche se tutti abbiamo in mente parole come Mull, Moder, Mor. Poi venne fuori che il riscaldamento climatico dipendesse molto da quanto e da come il carbonio fosse immagazzinato nel suolo e che tale carbonio si trovasse nelle forme di humus. L'articolo fa il punto sulla classificazione delle forme di humus forestali con uno sguardo sulla situazione in Italia. Dopo la definizione di nuove parole di vocabolario (sistema di interazione e forma di humus, orizzonte diagnostico…), è presentato il funzionamento generale del suolo a livello di pianeta e che consiste nell'opera di riciclaggio della sostanza organica condizionata dal clima. La struttura del suolo è collegata a tre gruppi di attori coinvolti nella biodegradazione della lettiera, e permette di distinguere i sistemi Mull, da quelli Amphi e Moder che sono rispettivamente caratterizzati da macro, meso e micro struttura. Leggendo i dati pubblicati recentemente da diversi gruppi di ricerca sulle forme di humus delle foreste italiane, si può constatare che esse contengono una media di 80 t di carbonio organico ad ettaro (primi 30 cm, circa). I più alti valori sono stati misurati nei Moder delle foreste di conifere altimontane delle Alpi centro-orientali, oppure nelle foreste di latifoglie termofile con sistemi a Amphi nelle Alpi orientali e a Mull. In conclusione si rende omaggio a Frank J. Stevenson e a Charles Darwin. Più di 30 anni fa Stevenson pubblicò un libro (Humus chemistry, 1982(Humus chemistry, , 1994 nel quale spiega anche a studenti non specialisti che cosa sono le sostanze umiche e come funzionano nel suolo. Più di 130 anni fa Darwin scrisse un libro (The formation of vegetable mould through the action of worms with some observations on their habits) la cui importanza scientifica è stata capita solo in tempi molto recenti.Parole chiave: forma di humus, carbonio organico del suolo, sostanza organica del suolo. Keywords: humus, humus form, soil organic carbon, soil organic matter.http://dx.doi.org/10.4129/2cis-az-nov 1. Funzionamento generale del suolo e preparazione della copertura pedologica terrestre Il suolo riceve tutta la sostanza organica prodotta dagli organismi autotrofi di un ecosistema. Anche gli stessi organismi eterotrofi, una volta concluso il loro ciclo vitale, subiscono imperativamente una decomposizione nel suolo. Pensandoci bene, l'opera di decomposizione è la principale funzione del suolo. Essa restituisce all'ambiente l'energia, gli elementi naturali e le molecole che erano contenute nelle strutture prima vive e poi «morte» (non più attive o funzionali) di tutti i viventi. Ciò rappresenta un processo essenziale per la vita del nostro pianeta che è iniziato circa 4 miliardi fa e che ha permesso all'evoluzione biologica di esprimere le potenzialità genetiche che ci circondano (Fig. 1). Quasi tutti gli organismi eterotrofi (batteri e funghi esclusi) ingeriscono la sostanza organica e la biodegradano in appositi volumi predisposti all'interno dei corpi (apparati digeren...