Sodium parnaparin is a low molecular weight heparin (LMWH). The introduction of this drug class has represented a medical advancement in the prevention and therapy of thromboembolic pathologies, as they maintain the same efficacy of unfractionated heparin, but with simplified dosing regimens and reduced side effects. Parnaparin has demonstrated its thromboprophylactic efficacy on both high-and moderate risk surgical patients, besides resulting effective in treating established deep vein thromboses and thrombosis-associated phlebopathies. Besides and independently from its antithrombotic activity, parnaparin possesses modulating effects on cells involved in inflammatory processes, which may explain its reported utility in phlebopathies other than DVT; among LMWHs available in Italy, parnaparin is the only approved for these indications. Alongside these clinical advantages, parnaparin and other LMWHs allow outpatient or home-based therapy of a large number of subjects that should otherwise be treated in hospital, with important savings of health resources and enhanced quality of life for the patients. In Italy, parnaparin drug acquisition cost is among the lowest in its class, permitting marginal savings in health costs at the same efficacy level. In summary, the use of parnaparin in thrombotic pathologies has very good efficacy and safety profiles, and has positive clinical and economical outcomes for patients, health system and society as a whole.
Keywords: parnaparin, low molecular weight heparin (LMWH), health costs, ItalyParnaparin: review della letteratura Lorenzo Pradelli (1) Farmeconomia e percorsi terapeutici 2008; 9(1): 27-40 composta da piastrine e da fibrina, nella quale restano inglobate cellule ematiche.Il primo evento è generalmente rappresentato dall'adesione delle piastrine alla parete del vaso e dalla loro aggregazione; l'attivazione dei fattori plasmatici porta intanto alla produzione di una rete di fibrina che si estende progressivamente trattenendo emazie nel suo contesto. Nella costituzione del trombo debbono quindi essere considerate come fasi fondamentali l'adesione delle piastrine alla superficie del vaso, l'aggregazione delle piastrine fra di loro, l'attivazione della coagulazione del sangue, che ha come fenomeno finale la formazione della fibrina. Le piastrine aderiscono all'endotelio danneggiato o al subendotelio esposto dalla lesione, modificano la loro forma, manifestano i recettori per i vari attivatori, preparano la loro superficie per il coinvolgimento dei fattori coagulativi.Per la concomitante attivazione dei fattori di contatto (meccanismo "intrinseco") si scatena il meccanismo coagulativo plasmatico, che si svolge attraverso le attivazioni progressive dei fattori XII, XI, IX (con la mediazione del fattore VIII) ed infine X. Più importante però è l'intervento del Fattore Tissutale, il quale, assieme al fattore VII (meccanismo "estrinse-
INTRODUZIONEL'eparina è stata introdotta nella terapia e nella prevenzione delle patologie trombotiche da circa 70 anni, contribuendo a ...