"Homo oeconomicus". Paradigma, critiche, revisioni

Abstract

Pantaleoni and Pareto re-established economic theory on the basis of homo oeconomicus which, despite criticisms, went on to become a strangely popular concept, not only among economists, but even in common parlance, where it has assumed a confusing variety of meanings. With a view to setting things in order, this book distinguishes: the methodological hypotheses, which could possibly be corrected on the basis of new economic psychology; the weak anthropologies, retrievable as 'given abstractions' within typical contexts; and finally the extreme versions, that reduce human nature to absolute egoism. The author makes a radical criticism of the latter, drawing upon the extensive tools derived from psychology, philosophical anthropology and political philosophy, and thus succeeds in demonstrating their lack of empirical foundation, their conceptual inconsistency and their ideological dangerousness.

Interessi geopolitici e diritti umani

“…L'identità di una persona è influenzata da fattori come la cultura, il genere, l'istruzione e le esperienze di vita. Pertanto, nella prospettiva economica che esalta la persona (piuttosto che l'individuo) la priorità non è il benessere dei singoli, ma il benessere sociale che è dato dalla massimizzazione delle condizioni di tutte le persone che, allo stesso tempo, devono essere messe nelle condizioni di esprimere la propria unicità (Caruso, 2012).…”

La cittadinanza tra giustizia e democrazia

“…Per quanto riguarda il versante delle 'scienze dello spirito' della sua vita e della sua produzione, la sua riflessione si è estesa dalla storia delle idee -come dimostrato nel monumentale lavoro su John Selden (Caruso 2001) -alla filosofia politica e sociale, che include anche un interesse per l'economia; soprattutto, si estende fino a includere il lavoro epistemologico sulla filosofia delle scienze sociali e al loro rapporto con le scienze cosiddette 'dure', ricollegandosi con il suo interesse, che si era fatto negli ultimi anni particolarmente vivo, per il campo delle neuroscienze. Per quanto riguarda i suoi temi specificamente filosofico-politici, la sua attenzione ha spaziato dalla teoria della giustizia, attraverso il dialogo continuo con Michael Walzer, all'analisi e la critica del capitalismo (ne è esempio un nutrito gruppo di saggi, oltre ovviamente alla monografia Homo oeconomicus) (Caruso 2012), per la quale è fondamentale invece il lavoro di Amartya Sen. Inoltre, si è soffermato sul ruolo degli intellettuali e, come già ricordato, sul rapporto fra emozioni e politica; estremamente importante, nel quadro generale della sua riflessione filosofica, la costante frequentazione di autori e temi che provenivano dal mondo della cultura ebraica. La sua riflessione sulla cittadinanza abbraccia e ricompone le fila del suo lavoro filosofico, che certo questo breve elenco non esaurisce.…”

“…Sono tutte funzioni, d'altronde, che le forme tradizionali della democrazia politica non sembrano più capaci di rappresentare (ammesso, e non concesso, che mai l'abbiano fatto in passato). E tutte sfere di vita dove l'homo, abbandonato a se stesso, rimane desocializzato e rischia, dunque, di farsi oeconomicus nel senso deteriore (Caruso 2012).…”

“…Un esempio fra molti è costituito dal paragrafo 3 del capitolo 3 di Homo oeconomicus(Caruso 2012). Si noti l'intensificazione dei tratti all'insegna della caricatura: fa testo la digressione sul turbo-capitalismo (e sui capitalisti che si credono Capitan America).…”

Adam Smith´s Homo Oeconomicus

“…The possibility that Smith had characterized the homo oeconomicus is limited to a kind of egoistic individual whose behavior is guided only by self-interest. (GRAMPP 1948;MORGAN 2006;HILL 2012;WASILUK, GIEGIEL, ZALESKO 2018;CARUSO 2012;HOLLANDER 1977). Departing from the propensity to truck, barter and exchange, we point out the way that the homo oeconomicus uses the rationality to develop his talents and in conducting his affairs within a utilitarian society that takes advantages of mercenary exchanges.…”