INTRODUZIONELa sepsi costituisce una importante causa di morbilità, gravata da alta mortalità nelle forme severe o associate a shock (24,26,29,33,34). Con l'emocoltura è possibile in molti casi confermare la diagnosi clinica, identificare l'agente eziologico e definirne il pattern di sensibilità agli antibiotici (17,30). Il microbiologo è quindi coinvolto nella gestione di questi pazienti e deve assicurare l'attendibilità dei risultati, attraverso la scelta di metodi che assicurino il massimo di sensibilità e di specificità, e la loro disponibilità in tempi stretti, possibile con una adeguata organizzazione del laboratorio, il ricorso a tecniche rapide o preliminari e la tempestiva comunicazione dei risultati. In letteratura sono disponibili numerose ed autorevoli review e linee guida che forniscono precise indicazioni per la corretta esecuzione dell'emocoltura, evidenziano gli aspetti consolidati e i momenti critici, cui il microbiologo dovrebbe far riferimento per assicurare l'ottimizzazione dei propri risultati (2,15,16,7), ma anche i punti controversi su cui non c'è accordo unanime o mancano prove di documentata efficacia. Quale la situazione nel nostro Paese? Nel 2002 era stata condotta dagli Autori un'indagine, promossa per iniziativa congiunta dell'Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) e dell'Associazione per la Prevenzione e lo Studio delle Infezioni (APSI) che fotografava la realtà italiana del 2001 (12). A distanza di quasi 10 anni cosa è cambiato? Abbiamo pensato potesse essere utile ripetere l'indagine, per aggiornare la fotografia, con l'obiettivo di: -conoscere le prassi diagnostiche ed operative nella gestione e dell'emocoltura nei laboratori italiani, confrontandole con le indicazioni della letteratura e delle agenzie internazionali, -offrire ai microbiologi elementi di riflessione e
SUMMARYSepsis is a serious clinical condition, associated with high mortality despite advanced modern medical treatment. Traditionally, the detection and identification of bacteria and fungi circulating in the blood-stream is based on blood cultures. A number of factors influence the yield of blood culture, most of them concerning the microbiologist skill and the laboratory organization. In order to collect information about the practices and procedures used for the detection of microrganisms in blood cultures in the italian laboratory (lab), an e-mail with the invitation to participate in the survey was sent to 2000 members of the Italian Association of Clinical Microbiology. Responses were received from 100 lab, located from all over the country (in 18/20 italian regions). The results presented hereby concern specimen collection, culture techniques, rapid identification and susceptibility testing, laboratory organization, relationships with physicians. In summary, most lab use automated systems (96%), the bottles are incubated immediately during public holidays in 72/96 lab (75%) and in 49/97 lab at night (50.5%), the lenght of incubation was 5 or 7 days in 93% of the lab, although it is common to ext...