L’esperienza didattica insegna che l’efficacia dei testi di Calvino – ossia la particolare densità di apprendimento intrinseca alla lettura e all’analisi approfondite delle sue opere – è sottesa alla versatilità con cui l’autore si interfaccia alle diverse dimensioni del testo letterario, ossia alla sua capacità di declinare generi, strategie narrative, temi, stile, intrecciandoli in configurazioni irripetibili. Di questa versatilità il saggio intende mettere in rilievo due aspetti peculiari. Da un lato – attraverso l’analisi di alcuni segmenti testuali di Marcovaldo – l’effetto dei reticoli sistemici di figure retoriche inscritti dall’autore nei suoi testi e la conseguente efficacia di esercizi di analisi altrettanto sistemici, tesi a far emergere i meccanismi impliciti di significazione irradiati nei testi. Dall’altro – attraverso la messa a fuoco di una sequenza del Visconte dimezzato – l’articolo si propone di illustrare come la versatilità di Calvino nella declinazione del fantastico configuri per lo studente una dimensione di apprendimento al contempo etica e cognitiva.