Inhibition of platelet glycoprotein IIb/IIIa (GP IIb/IIIa) receptor prevents platelet aggregation by controlling its final common pathway, the cross-binding of fibrinogen, bridging across adjacent platelets. Three pharmacological agents capable of inhibiting GP IIb/IIIa are available for use in Italy: abciximab, eptifibatide and tirofiban. In this paper, some relevant studies on the pharmacology of GP IIb/IIIa inhibitors are summarized, as well as the main clinical trials assessing their use in the management of unstable angina (UA) and during percutaneous coronary interventions (PCI). Furthermore, the recommendations on their appropriate use in UA and PCI issued by authoritative scientific societies are presented. Finally, some of the pharmacoeconomic evidence published in the international literature is reviewed and implications in the Italian health care setting are discussed.
Keywords: GP IIb/IIIa inhibitors, unstable angina, percutaneous coronary interventions Farmeconomia e percorsi terapeutici 2005; 6 (4): 305-316
REVIEW
* Centro di ricerche farmacoeconomicheAdvanced Research Srl
INTRODUZIONEL'aggregazione piastrinica rappresenta la tappa finale del processo che porta alla formazione del tappo piastrinico e pone le premesse per l'attivazione del sistema della coagulazione, con attivazione della trombina e formazione del coagulo di fibrina. Il meccanismo biochimico che permette alle piastrine attivate di legarsi fra loro è rappresentato dall'esposizione dei complessi glicoproteici GPIIb-IIIa, che si comportano da recettori del fibrinogeno. Il fibrinogeno legato ai recettori di piastrine adiacenti forma dei veri e propri ponti tra piastrina e piastrina e permette la formazione degli aggregati piastrinici.Nelle sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del tratto ST (angina instabile e NSTEMI o infarti non-Q) e negli interventi di angioplastica per via percutanea (PCI), l'inibizione farmacologica del legame tra GPIIbIIIa e fibrinogeno (ma anche fattore von Willebrand e altri ligandi molecolari), associata all'azione antitrombotica dell'acido acetilsalicilico e dell'eparina, è in grado di ridurre il rischio di occlusione dei vasi interessati e, di conseguenza, di ridurre l'incidenza di morte, infarto e di re-intervento di rivascolarizzazione. I tre agenti farmacologici in grado di inibire i recettori GPIIb-IIIa attualmente disponibili sono abciximab, eptifibatide e tirofiban, ma il loro utilizzo, a dispetto della comprovata efficacia, è ancora piuttosto limitato, come evidenziato dai risultati dei Registri Europei e Americani.
FARMACOLOGIAGli antagonisti del recettore glicoproteico (GP), per quanto differenti dal punto di vista strutturale e farmacologico, inibiscono in modo selettivo la via finale comune dell'aggregazione piastrinica, cioè il legame del fibrinogeno alla superficie della piastrina del recettore GP. Per ottenere una rapida e duratura inibizione dell'aggregazione piastrinica (il livello di inibizione dell'attività piastrinica necessario per avere una efficace risposta clinica ...