PremessaL'eccessivo carico di fauna ungulata costituisce un fattore di disturbo in grado di apportare gravi limitazioni alle dinamiche evolutive dei soprassuoli forestali, al punto da vanificare gli effetti degli interventi selvicolturali (Oliver & Larson 1996, Reimoser & Gossow 1996. È altresì dimostrato che la selettività dei danni di origine alimentare può modificare i rapporti di concorrenza e quindi limitare la presenza di alcune specie, mettendo a repentaglio, nel lungo periodo, la possibilità di sopravvivenza di quelle più appetite: possono risultarne cambiamenti nella composizione specifica e nella struttura degli ecosistemi forestali (Motta 1996, Gill & Beardall 2001, Ammer 1996, Sage et al. 2003, Berretti & Motta 2005.Per quanto riguarda in particolare la provincia di Prato, nella zona montana della parte settentrionale sono presenti consistenti popolazioni di ungulati selvatici, da anni sottoposti ad azioni di contenimento mediante caccia selettiva (capriolo e cervo) o di eradicazione (daino).Particolarmente meritevole di attenzione è l'effetto che soprattutto il cervo (in ragione della vastità dell'areale, della numerosità della popolazione e delle esigenze alimentari) esercita sulle colture agrarie e forestali. Del danno sulle colture agricole si è oramai ben consapevoli; restano invece da chiarire molti aspetti di quello a carico dei boschi, con particolare riguardo agli effetti, nel breve e lungo periodo, sui processi di rinnovazione.
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Abstract: Impact of wild ungulates on coppices from the Bisenzio Valley (province of Prato, Italy) . Similar to otherApennine areas, a considerable increase of wild ungulate density has been observed in the past decades in the Bisenzio valley (province of Prato), leading to a strong impact on coppice regeneration. In some felling areas, the prolonged browsing on young suckers turned the stumps into low and dense bushes, thus threatening the survival of the forest stand and triggering a loss of environmental stability. The aim of this work was to study the impact of deer on sprout regeneration after cutting in mixed coppices felled in the period 2007-2010 and characterized by the dominance of chestnut, hornbeam, Turkey oak, and beech. Some 36 plots were established in four municipal districts of the Prato province (Cantagallo, Vernio, Montemurlo, Vaiano). Damage and browsing intensity on each stump were evaluated using an index that allowed the comparison among different areas and fores stand types. Regardless of the species, over 90% of the sprouts revealed a very strong damage, whereas only 6% did not exhibit any damage. A significant difference in the sprout height was detected between browsed and non-browsed areas. Despite a high incidence of damage in all the studied areas, chestnut showed a greater resilience against browsing. In summary, overgrazing by wild game may determine severe contraints to the evolutionary dynamics of forest stands, frustrating the effects of silvicultural practices. The possible benefits of the implementation of a large-scale inte...