“…Sono state usate tecniche che, basandosi su un'analisi quantitativa del lessico delle opere confrontate, permettesse di leggere «da distante» (per rifarci alla nota espressione di Moretti, 2013) l'insieme delle opere e di vedere in un colpo d'occhio la collocazione reciproca di tutti gli autori e di tutte le opere oggetto del nostro studio. Le tecniche usate sono state due: un'analisi, esplorativa, condotta attraverso l'analisi delle corrispondenze (Greenacre, 1984) e un'analisi effettuata attraverso la misura della distanza intertestuale di Labbé (Labbé & Labbé, 2001 che, pur presentando alcuni limiti (Viprey & Ledoux, 2006), si è rivelata efficace negli esperimenti condotti su testi di certa attribuzione, soprattutto nella versione iterativa da noi proposta (Cortelazzo, Nadalutti & Tuzzi, 2013;Tuzzi, 2010). L'analisi delle corrispondenze applicata all'intero corpus ha fatto emergere tre autori che appaiono i più originali; tra questi Elena Ferrante (gli altri due sono Paolo Nori e Giorgio Faletti) mostra la più marcata individualità tematica e di scrittura, finendo isolata e rappresentata a notevole distanza anche dagli scrittori che evidenziano qualche affinità, come i meridionali (in gran parte napoletani) Prisco, Rea, Starnone, De Luca, Montesano, Carofiglio, il milanese, ma di famiglia meridionale, Balzano e, fuori da questo quadro, la romana Clara Sereni.…”