“…È in ogni caso certo che tale processo abbia incontrato una notevolissima accelerazione nell'arco dell'ultimo decennio, in particolare dopo la Conferenza di Rio del giugno 2012, quando il climate change si è imposto come ineludibile emergenza (KAISER, MEYER 2017;BIERMANN, KANIE, KIM, 2017;ARONOFF, 2021) e, parallelamente, gli obbiettivi di sviluppo sostenibile (ILO, 2013(ILO, , 2016(ILO, , 2019, transizione ecologica (PRADHAN et al, 2017) e Just transition (DOOREY, 2015;MCCAULEY, HEFFRON, 2017;EISENBERG, 2019;STEVIS, MORENA, KRAUSE, 2020;ROSEMBERG, 2020;CENTAMORE, 2022) sono stati 5 Il primo atto fondamentale di diritto internazionale in materia di ambiente è la Dichiarazione di Stoccolma del 1972, che sanciva, tra l'altro, «il dovere solenne di proteggere e migliorare l'ambiente a favore delle generazioni presenti e future». 6 La formula è di Reich (2008, p. 20 ss., 37-38, 52-53, 56-57), il quale la impiega per puntualizzare che, comunque, in quella stagione tanto glorificata dalla storiografia successiva, «le donne e le minoranze lottavano ancora per l'uguaglianza politica e maggiori opportunità economiche», la politica estera «troppo spesso si piegava alla necessità delle grandi imprese di avere accesso a risorse a basso costo» e, più in generale, la vita del cittadino-lavoratore «era monotona, conformista e incredibilmente noiosa» (p. 21).…”