mo testimonianza per l'epoca classica dell'esistenza di estese paludi (5). L'impaludamento invece che le fonti di epoca medioevale e moderna ci mostrano intenso nella zona fra Legnago e il Tartaro non doveva essere in atto in quell'età (6): è opinione comunemente accettata da storici (7) e da tecnici, ingegneri idraulici (8) e geologi (9), che in età classica, fino al VI secolo, l'Adige corresse in un alveo diverso dall'attuale: dopo Ronco si dirigeva non a sud, verso Legnago, ma a sud-est verso le località odierne di Oppi, Veronella, Cologna Veneta e Sabbion, poi a sud lungo la Fratta fino a Bevilacqua, quindi si rivolgeva ad est, verso Alberi e Montagnana. Il corso attuale sarebbe stato originato da una diversione avvenuta alla fine del secolo VI, alla quale viene dato il nome di «rotta della Cucca» -odierna Veronella -ed assegnata una data precisa, l'anno 589, nel qual anno Paolo Diacono, storico dei Longobardi, narra di una terribile alluvione che sconvolse gran parte d'Italia (10); ma luogo ed anno della rotta costituiscono solo fragili ipotesi.Dopo la diversione dell'Adige, avvenuta, se non alla Cucca e nel 589, certamente prima del secolo IX (11), le località poste sulla sinistra del corso antico, già appartenenti all'agro di Este (12), vennero incluse nel comitato vicentino (13). Il confine di