2012
DOI: 10.1007/s11639-012-0136-7
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Le fratture dell’estremo distale di femore e della tibia: la nostra esperienza con la tecnica MIPO

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“…Il concetto biomeccanico che si estrinseca è quello del "fissatore interno", con risparmio della vascolarizzazione periostale e conseguente vantaggio biologico ai fini dell'incentivazione dei fenomeni di consolidazione ossea, con contemporaneo incremento della stabilità meccanica della sintesi anche in ossa osteoporotiche e riduzione del rischio di vizi di consolidazione e, in special modo, del collasso in varo (evenienza estremamente frequente nel trattamento di queste fratture) [13]. Nella tecnica MIPO, la presenza di un manico-guida esterno permette di dominare il posizionamento e l'orientamento della placca e consente il posizionamento, anch'esso guidato dall'esterno con apposito sistema di centramento, limitando l'esposizione e la dissezione chirurgica previo scivolamento submuscolare della placca stessa e conseguente ulteriore vantaggio biologico dato dal risparmio dei tessuti molli, evenienza, nello specifico, resa ancor più plausibile dall'assenza di strutture nobili vascolo-nervose a livello della regione antero-laterale del femore con garanzia di buona copertura miofasciale della placca in relativa sicurezza [13][14][15]. Gli accessi chirurgici di riferimento sono stati già discussi nei paragrafi precedenti.…”
Section: Osteosintesi Con Placche E Vitiunclassified
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“…Il concetto biomeccanico che si estrinseca è quello del "fissatore interno", con risparmio della vascolarizzazione periostale e conseguente vantaggio biologico ai fini dell'incentivazione dei fenomeni di consolidazione ossea, con contemporaneo incremento della stabilità meccanica della sintesi anche in ossa osteoporotiche e riduzione del rischio di vizi di consolidazione e, in special modo, del collasso in varo (evenienza estremamente frequente nel trattamento di queste fratture) [13]. Nella tecnica MIPO, la presenza di un manico-guida esterno permette di dominare il posizionamento e l'orientamento della placca e consente il posizionamento, anch'esso guidato dall'esterno con apposito sistema di centramento, limitando l'esposizione e la dissezione chirurgica previo scivolamento submuscolare della placca stessa e conseguente ulteriore vantaggio biologico dato dal risparmio dei tessuti molli, evenienza, nello specifico, resa ancor più plausibile dall'assenza di strutture nobili vascolo-nervose a livello della regione antero-laterale del femore con garanzia di buona copertura miofasciale della placca in relativa sicurezza [13][14][15]. Gli accessi chirurgici di riferimento sono stati già discussi nei paragrafi precedenti.…”
Section: Osteosintesi Con Placche E Vitiunclassified
“…Una volta correttamente studiata e classificata la frattura, ideato un adeguato planning operatorio con correlata scelta di vie di accesso e mezzo di sintesi (nello specifico placca e viti), ci si addentra nelle note più peculiari di tecnica chirurgica. L'atto del posizionamento del paziente si avvale delle caratteristiche di modularità proprie dei moderni letti di traumatologia e prevede un'opportuna flessione del ginocchio a 60-70°per neutralizzare l'azione di trazione dei gastrocnemi che determinano il caratteristico pattern di scomposizione delle fratture del femore distale [13][14][15][16]. L'arto dev'essere comunque libero, sì da poterne modificare la posizione, allo scopo di agevolare eventuali manovre di riduzione.…”
Section: Osteosintesi Con Placche E Vitiunclassified
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