Management of people with diabetes wanting to fast during Ramadan

Hui, Elaine; Bravis, Vassiliki; Hassanein, Mohammed; Hanif, Wasim; Malik, Rayaz A.; Chowdhury, Tahseen A; Suliman, M. Imran; Devendra, Devasenan

doi:10.1136/bmj.c3053

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“…Patients with hypoglycaemic unawareness, recent ketoacidosis, or hyperglycaemic states, poor glycaemic control, gestational diabetes, and advanced macrovascular complications are high-risk and should be advised not to fast. 6,7 Patients with non-insulin dependent diabetes on medication may have their dosages and timings reviewed. Insulindependent diabetics on basal-bolus regimes are discouraged from fasting.…”

Section: Fasting and Dietmentioning

confidence: 99%

Ramadan: what it means for general practice

Mughal¹

2014

Br J Gen Pract

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Section: Fasting and Dietmentioning

confidence: 99%

Ramadan: what it means for general practice

Mughal¹

2014

Br J Gen Pract

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“…Nella scelta dell'insulina miscelata si deve tenere conto della quantità di alimenti assunti al pasto. Recenti studi hanno dimostrato che la combinazione mix 50/50 all'iftar e mix 30/70 al suhur è migliore rispetto a mix 30/70 a entrambi i pasti [16]. L'uso del microinfusore è una procedura molto avanzata, ma costosa e richiede un monitoraggio intensivo della glicemia.…”

Section: Iperglicemia E Chetoacidosiunclassified

“…Le differenze religiose/culturali hanno un ruolo importante nella gestione del diabete; il digiuno per i musulmani durante il Ramadan rappresenta un caso emblematico, vero e proprio banco di prova in termini terapeutici e alimentari per gli operatori sanitari [2][3][4].…”

Section: Introduzioneunclassified

“…Le culture d' origine rivestono molta importanza nel condizionare le condotte, le richieste di cura e la disponibilità a determinate terapie. In Italia, il 33% dei cittadini non comunitari è di fede islamica, numero raddoppiato negli ultimi 10 anni [1].Le differenze religiose/culturali hanno un ruolo importante nella gestione del diabete; il digiuno per i musulmani durante il Ramadan rappresenta un caso emblematico, vero e proprio banco di prova in termini terapeutici e alimentari per gli operatori sanitari [2][3][4]. …”

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Diabetes and Ramadan: need for a cultural action

Visalli¹,

Casucci

Cipolloni³

et al. 2014

CMI

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29no è più importante il significato spirituale di quello materiale: l'uomo obbedisce a un ordine divino, impara a tenere sotto controllo i suoi desideri fisici e supera la sua natura umana. Si abitua alla moderazione: abbandonarsi senza freni anche a bisogni leciti, come il cibo e i rapporti sessuali, rende l'uomo schiavo di abitudini e voglie.Nel digiuno, il ricco prova le ristrettezze che il povero ha quotidianamente e tutta la comunità vive una comunione di spirito che aumenta il senso di fratellanza, di pazienza e di disciplina fra i musulmani. Tutti i musulmani che abitano l' emisfero nord e quello sud hanno la possibilità, nel corso della loro esistenza, di digiunare in stagioni diverse, perché i mesi lunari sono alternativamente di 29 e 30 giorni e l'anno lunare in tutto è di 354 giorni, undici giorni in meno rispetto a quello solare. Il Ramadan cade così in diverse stagioni. In certi Paesi, durante l'inverno, le giornate sono corte e fredde e il digiuno di Ramadan è certamente meno impegnativo da rispettare che nella stagione estiva. In tutto questo, il credente intravede la saggezza, la giustizia e la misericordia di Dio. Il digiuno deve essere preceduto dalla niyyah (intenzione). Dopo la pronuncia dell'intenzione, si incomincia a digiunare, all'aurora.Il pasto iftar, consumato al tramonto, rappresenta il momento della rottura del digiuno. È caratterizzato da 3 portate. La prima è INTRODUZIONELa multietnia è una realtà in continua crescita. Le culture d' origine rivestono molta importanza nel condizionare le condotte, le richieste di cura e la disponibilità a determinate terapie. In Italia, il 33% dei cittadini non comunitari è di fede islamica, numero raddoppiato negli ultimi 10 anni [1].Le differenze religiose/culturali hanno un ruolo importante nella gestione del diabete; il digiuno per i musulmani durante il Ramadan rappresenta un caso emblematico, vero e proprio banco di prova in termini terapeutici e alimentari per gli operatori sanitari [2][3][4]. RAMADAN: INQUADRAMENTO CULTURALEIl mese di Ramadan è il nono del calendario islamico, è sacro all'Islàm perché è «il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza» (Sura II, v. 185). Si tratta di un mese di purificazione, ricco di grazie, durante il quale, in una delle sue ultime notti dispari, la "notte del destino", le porte del cielo sono più dischiuse.Il Corano stabilisce l'obbligo del digiuno (Sura II, v. 183)

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“…Hypoglycaemia is a subtle phenomenon in its milder forms, and while most patients are aware of it (a requirement for a driving licence), the symptoms overlap with other experiences, including simple hunger. This is particularly relevant to those choosing to fast, and in such people the provision of self-monitoring is recommended during this period, 8 particularly in those taking medication associated with risk of hypoglycaemia. 9 need for IndIvIdualIsed decIsIons Sulphonylureas are usually very effective at reducing blood glucose levels quickly, but an individual's responsiveness is variable and difficult to predict.…”

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confidence: 99%

Improving the effectiveness of self-monitoring of blood glucose in type 2 diabetes

Holt

2015

Br J Gen Pract

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Management of people with diabetes wanting to fast during Ramadan

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Ramadan: what it means for general practice

Ramadan: what it means for general practice

Diabetes and Ramadan: need for a cultural action

Improving the effectiveness of self-monitoring of blood glucose in type 2 diabetes

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