“…La 'profilazione' delle competenze di tre faculty developers permette di 'immaginare' una declinazione della loro azione di qualificazione della didattica centrando tre diversi target-group di soggetti: a) neoassunti, nei quali sviluppare competenze fondative per l'agire didattico (progettazione, valutazione e documentazione dei processi formativi); b) docenti con esperienza, da coinvolgere attraverso il co-teaching (Cordie et al 2020) e il dispositivo formativo 'Didasco' (Perla 2019); c) docenti con esperienza con esigenze di 'manutenzione' del proprio sviluppo professionale. Il modello curricolare dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si presenta a 'cascata' (Perla, Vinci, e Scarinci 2021a, 2021b e prevede cinque moduli (vedi Tabella 3). Le metodologie di formazione sono immersive e prevedono l'utilizzo dei cosiddetti 'artefatti' -strumenti materiali e simbolici per la mediazione dell'apprendimento professionale -che Orland-Barak e Maskit (2017) hanno classificato in tre macro-categorie: 1) comunicativi: storie, immagini, casi, video, simulazioni, portfolio, lesson-studies, ricerca-azione; 2) funzionali alla generazione di pratiche, ad esempio lo storytelling o il video-recording, l'analisi della pratica, l'osservazione o la documentazione dell'esperienza o, ancora, i dispositivi di comunicazione mediatizzati (tecnologie educative); 3) che favoriscono la relazione.…”