“…In particolare, il Pci fu notoriamente restio a instaurare un dialogo con i movimenti nati dal 1968, anche se proprio la lunga stagione di mobilitazione aperta dai movimenti portò poi, nell'arco dei successivi otto anni, a un consistente spostamento verso sinistra dell'elettorato più giovane, di cui i comunisti cominciarono a beneficiare già con le elezioni del 1972 [Barbagli e Corbetta 1980, 485]. Questa influenza positiva fu percepita anche a livello organizzativo, e, nonostante non si possa parlare di vera e propria "confluenza" dei movimenti nel Pci, il ciclo di proteste degli anni Settanta rappresentò indubbiamente il contesto di formazione dell'ultima grande nuova generazione di militanti comunisti, che raggiunse numeri paragonabili a quelli del dopoguerra [Hellman 1980;Lange, Irvin e Tarrow 1990]. Tuttavia, il Partito comunista si dimostrò infine incapace di consolidare il consenso ottenuto in questo periodo, e questo momento di scambio favorevole con le generazioni più giovani si arrestò bruscamente alla fine degli anni Settanta, in coincidenza con la più ampia crisi che aveva investito il Pci dopo il fallimento del progetto del compromesso storico.…”