l'Arte Orale 2020
DOI: 10.4000/books.aaccademia.7938
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Perdere la voce. Le metamorfosi della poesia letteraria

Abstract: Le convenzioni sono la realtà con cui si ha a che fare 3 . Ma abbiamo inteso lavorare sulle convenzioni (i nomi, le etichette) in maniera euristica: è utile pensare una -se non unica, almeno unita -arte orale? La questione andava messa alla prova; e data l'attuale specializzazione e suddivisione disciplinare del sapere, la risposta doveva essere cercata dai rappresentanti degli studi sulle varie arti orali distinte, sia pure in una prospettiva comune garantita da alcune discipline ad esse trasversali come este… Show more

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“…Da un lato, dentro i testi, l'abituale assetto monologico ed ego-centrico del discorso lirico si contamina sia con i modi della diegesi resocontistica distesa, assecondando una ispirazione di matrice narrativa (ma con forti venature argomentative); sia con quelli di un mimetismo scenico/dialogico intensamente attualizzante, secondo una intenzionalità di schietta matrice teatrale (Testa 2005: 43). Dentro il libro, d'altronde, questa complessa miscela generico/modale è inquadrata in uno schema dispositivo che, senza presentare i tratti discorsivamente unitari di un racconto continuato, si pone però senz'altro al di fuori del tradizionale modulo lirico del diario/canzoniere autobiografico (Ghidinelli 2022), giocando piuttosto sull'allineamento di una serie di testi costruiti per replicazione variata di un ben percepibile modulo base (Mengaldo 1978: 652): quasi in funzione della progressiva articolazione/esaurimento di uno 'studio', di cui il libro espone i risultati in una sorta di galleria o percorso per «stazioni».…”
Section: Armoniche DI Genereunclassified
“…Da un lato, dentro i testi, l'abituale assetto monologico ed ego-centrico del discorso lirico si contamina sia con i modi della diegesi resocontistica distesa, assecondando una ispirazione di matrice narrativa (ma con forti venature argomentative); sia con quelli di un mimetismo scenico/dialogico intensamente attualizzante, secondo una intenzionalità di schietta matrice teatrale (Testa 2005: 43). Dentro il libro, d'altronde, questa complessa miscela generico/modale è inquadrata in uno schema dispositivo che, senza presentare i tratti discorsivamente unitari di un racconto continuato, si pone però senz'altro al di fuori del tradizionale modulo lirico del diario/canzoniere autobiografico (Ghidinelli 2022), giocando piuttosto sull'allineamento di una serie di testi costruiti per replicazione variata di un ben percepibile modulo base (Mengaldo 1978: 652): quasi in funzione della progressiva articolazione/esaurimento di uno 'studio', di cui il libro espone i risultati in una sorta di galleria o percorso per «stazioni».…”
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