Current international guidelines for the management of immuno-compromised patients with febrile neutropenia recommend a systemic antimicrobial therapy if fever hasn't receded after three days of antibiotic treatment. Amphotericin B remains the gold standard because of its broad spectrum fungicidal action and minimal resistance development risk. Nonetheless, therapeutic use of the standard formulation, Amphotericin B deoxycholate, is limited by its toxicity, especially on the kidneys. To counteract this, amphotericin B has been encapsulated in liposomes, a process which reduces its toxicity and allows higher doses to be given. Three lipid formulations have been developed and are now available in most countries: amB colloidal dispersion (ABCD), amB lipid complex (ABLC), and liposomal amB (L-AmB). These lipid formulations differ in pharmacodynamics and pharmacokinetics, and can't therefore be considered interchangeable. Besides, they are more expensive than Amphotericin B deoxycholate. Aim of the study is to perform a cost/effectiveness analysis (CEA) comparing L-AmB (3mg/kg/die or 5mg/kg/ die) and ABLC (5mg/kg/die) as first-line antimicrobial empirical treatments in immuno-compromised patients with febrile neutropenia resistant to broad spectrum antibiotics. Secondly, we present a cost-minimization analysis (CMA) of the considered alternatives, assuming the same efficacy for all treatments. At the end we value the principal cost items from the point of view of the Italian Health Service, with a particular focus on the economic burden caused by adverse reactions.
REVIEW § Ordinario di Farmacologia Clinica, Università degli Studi di Torino
INTRODUZIONELe attuali linee guida di gestione dei pazienti immmunodepressi in stato di neutropenia febbrile prevedono venga instaurata una terapia antimicotica sistemica nel caso in cui la febbre non regredisca dopo 3 giorni di terapia antibiotica [1][2][3][4].Infatti, nei pazienti neutropenici sono relativamente frequenti le infezioni o le co-infezioni micotiche invasive sostenute da Candida e da Aspergillus. Entrambe queste micosi sistemiche sono difficili da diagnosticare nei soggetti immunocompromessi, soprattutto nelle primi fasi dell'infezione, poiché le loro manifestazioni cliniche sono spesso scarsamente differenziabili da altri tipi di infezioni o da altre manifestazioni patologiche come le polmoniti da raggi e la GVHD [5][6][7].L'amfotericina B, per la sua elevata attività antimicotica nei confronti sia di Candida che di Aspergillus, è tuttora considerata il trattamento di riferimento per i pazienti con neutropenia febbrile che non rispondono alla terapia antibiotica ad ampio spettro. Tuttavia la sua formulazione tradizionale (amfotericina B desossicolato) presenta un profilo rischiobeneficio non molto favorevole a causa della elevata tossicità sistemica, principalmente renale, che ne limita l'uso a dosi subottimali che non consentono di ottenere il massimo beneficio terapeutico dalla molecola [8,9].Nel tentativo di superare questa difficoltà e migliorare l'ind...