“…[13] Mettere insieme cioè la provincia di Trento, la provincia di Bolzano, il Friuli Venezia Giulia, Il Veneto con Venezia, un'operazione complicata, tentata poco e che sulla cultura può trovare una nemesi, può trovare la possibilità di rimettere in discussione delle cose, probabilmente due, da una parte Venezia può finalmente ritrovare una funzione non disneyana di riferimento nei rapporti coi suoi territori e dall'altra i suoi territori possono guardare Venezia come una grande occasione, una grande opportunità e non solo come un palcoscenico. Il progetto si profila come una macroregione multilingue e multiculturale che mette in rilievo il nesso fra economia e cultura (l'ordine di questi due termini in [14] non è del tutto casuale) e si presenta come una netta rottura col passato [15][16]. La candidatura a CeC implica in realtà due ridefinizioni top-down, in cui ci si riferisce esclusivamente ad attori culturali istituzionali regionali, non esclusivamente veneziani (centri e fondazioni culturali, mondo dell'editoria e della stampa) o italiani, senza dar voce, bottom-up, alla società civile.…”