INTRODUZIONELe indicazioni all'induzione del travaglio di parto nelle donne con gravidanza a termine o in prossimità di esso sono molteplici, di ordine sia medico sia ostetrico, e comprendono motivi materni e/o fetali, tra cui l'ipertensione in gravidanza, il ritardo di crescita intrauterino, la gravidanza di elevata età gestazionale, la nefropatia e il diabete materni, la pre-eclampsia e la rottura pretravaglio delle membrane. La causa primaria per cui si ricorre all'induzione del travaglio è il tentativo di evitare il parto cesareo (1).Per molti anni la procedura standard per l'induzione del travaglio di parto si è basata sull'amnioressi (rottura artificiale delle membrane) e sulla somministrazione endovenosa di ossitocina. Negli ultimi anni, a questa procedura classica si è affiancata una strategia alternativa, consistente nella somministrazione di prostaglandine esogene per favorire la maturazione del collo dell'utero e indurre il travaglio di parto.Di fronte a una gestante con una possibile indicazione all'induzione del travaglio di parto, in particolare se la cervice uterina si presenta immatura, il medico ostetrico può dunque scegliere tra varie alternative terapeutiche ed in particolare deve decidere se sia preferibile attendere la maturazione spontanea della cervice e l'inizio del travaglio oppure assumere un atteggiamento più interventista, somministrando prostaglandine o inducendo il travaglio con la procedura classica. Qualora abbia scelto di somministrare le prostaglandine
ABSTRACTPregnancy-related hypertension, intrauterine growth retardation, post-maturity and unfavorable local conditions are among the most frequent indications for labor induction. There are two competing strategies for the induction of labor in term pregnancies: formal induction with artificial rupture of the membranes and/or intravenous oxytocin on one side, and cervical ripening and induction with exogenous prostaglandins on the other. The use of prostaglandins in obstetrics relies on two pharmacological properties: the capacity of inducing the biochemical changes in the connective tissue of the cervix that lead to its maturation and the stimulation of the uterine smooth musculature. While the latter property is shared with oxytocin, the former offers great clinical advantages, in particular in those women that present an indication for labor induction but whose cervix, normally assessed with the use of the Bishop score, does not show "ripeness", i.e. does not permit vaginal delivery. Since the acquisition cost of the prostaglandins is quite high, but the clinical benefit appears evident, several studies have analyzed the overall economical impact of their use, both as pre-induction cervical ripening agents and as induction drugs. When compared to a strategy of expectant management in term pregnancies without cervical ripeness, exogenous prostaglandin administration has proven to be more cost-effective and better accepted by the patients. Prostaglandins have also proven to be more cost-effective than oxytocin and/or amniotomy ...