SUMMARYAim of this investigation was to evaluate heavy metals contamination (mercury, cadmium and lead) in fish and shellfish from Ligurian Sea. 58 muscle samples (45 fish and 13 shellfish) were collected and analyzed. 20 samples exceeded the maximum residue limits (MRLs) set by regulation for mercury (16 fish and 4 shellfish samples), while only one fish sample was not consistent with the MRL for lead. Therefore, 35,8% of Ligurian fishing turned out to be not adequate and potentially harmful for consumers. In order to estimate the real risk for human health it is necessary to enforce this study, correlating the results with fish species and with the effective fish consumption.
Key wordsHeavy metals contamination, Fish and shellfish muscle, Ligurian Sea
INTRODUZIONEL'inquinamento delle acque marine è dovuto principalmente allo sviluppo delle attività antropiche che determinano l'immissione nell'ambiente acquatico, diretta o indiretta, di sostanze in grado di provocare effetti dannosi sugli organismi viventi e, di conseguenza, sulla salute dell'uomo. In particolare, esso dipende dai contaminanti trasportati in mare dai bacini idrografici interni, lungo i quali insistono numerose attività industriali, agro-zootecniche e fenomeni di urbanizzazione, mentre una quota significativa è dovuta all'immissione direttamente di scarichi urbani e industriali nelle acque costiere (1). I metalli pesanti, quali mercurio, cadmio e piombo possono destare preoccupazioni per il consumatore in virtù della loro capacità di bioaccumulare lungo la catena alimentare, fino a raggiungere nei pesci predatori come tonno e pesce spada, i più elevati livelli di contaminazione (2).Il mercurio è un metallo pesante la cui presenza nell'ambiente è sia di origine naturale che antropica. L'avvenuta industrializzazione durante il secolo scorso, ha notevolmente aumentato il rilascio di mercurio nell'ambiente (3). Negli ultimi decenni il suo utilizzo industriale è stato notevolmente ridotto, ma la sua presenza nell'ambiente tuttavia è stazionaria, a causa dell'elevata persistenza nei sedimenti marini (4). Il mercurio nell'ambiente marino, subisce la trasformazione in composti organici, come il metilmercurio, ad opera di microrganismi negli strati superficiali dei sedimenti. Il metilmercurio entra nella catena alimentare attraverso il plancton, per passare poi attraverso gli invertebrati e i pesci situati ai più bassi livelli della catena trofica, fino ai grandi predatori, dove si rinvengono le concentrazioni maggiori (3; 4). L'accumulo nei pesci è maggiore nel tessuto muscolare rispetto a quello adiposo