Les Statuts Communaux Vus De L’intérieur Dans Les Sociétés Méditerranéennes De l'Occident (Xiie-Xve siècle) 2019
DOI: 10.4000/books.psorbonne.54588
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Struttura, normazione e stratificazione testuale negli statuti di alcune città comunali italiane del XIII e XIV secolo

Abstract: Il contributo presenta la struttura testuale e l’organizzazione compositiva degli statuti comunali composti fra XIII e XIV secolo in alcune delle più importanti città italiane del periodo (Bologna, Firenze, Perugia, Siena, Venezia). Scopo del lavoro è mostrare come tali compendi normativi, redatti in latino e talora tradotti successivamente in volgare, fossero il frutto ampiamente formalizzato di complete revisioni e, come tali, intenzionalmente “stabili”, al di là di una fattuale mutevolezza dovuta a frequent… Show more

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“…La generazione dei giovani, 14 fattasi largo in Senato e in Collegio, aveva imposto una serie di provvedimenti per la lotta contro il banditismo, le fazioni e la violenza aristocratica, che era riuscita a spostare gli equilibri di forze a vantaggio della capitale. 15 Alcune incrinature nella separazione di lunga data fra le élites del dominio e il patriziato veneziano arrivavano dallo sviluppo di rapporti più stretti, anche clientelari, fra i due corpi aristocratici; «l'aspirazione di molti fra singoli sudditi e parti sociali della terraferma, a portare a Venezia le proprie ragioni e richieste, tramite suppliche, vertenze, ricorsi in appello» 16 aveva prodotto un avvicinamento tra le province dello Stato che scorreva quasi inavvertito al di sotto dei privilegi sanciti dalle dedizioni alla Repubblica.…”
Section: Tardo Cinquecento Veroneseunclassified
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“…La generazione dei giovani, 14 fattasi largo in Senato e in Collegio, aveva imposto una serie di provvedimenti per la lotta contro il banditismo, le fazioni e la violenza aristocratica, che era riuscita a spostare gli equilibri di forze a vantaggio della capitale. 15 Alcune incrinature nella separazione di lunga data fra le élites del dominio e il patriziato veneziano arrivavano dallo sviluppo di rapporti più stretti, anche clientelari, fra i due corpi aristocratici; «l'aspirazione di molti fra singoli sudditi e parti sociali della terraferma, a portare a Venezia le proprie ragioni e richieste, tramite suppliche, vertenze, ricorsi in appello» 16 aveva prodotto un avvicinamento tra le province dello Stato che scorreva quasi inavvertito al di sotto dei privilegi sanciti dalle dedizioni alla Repubblica.…”
Section: Tardo Cinquecento Veroneseunclassified
“…14 Siamo, ovviamente, entro il lessico e la cultura politica tipica della Lombardia veneziana, in cui -come è stato a più riprese dimostrato, anche in tempi recenti -persistettero vitali e forti le parti cittadine fino alla prima metà del XVI secolo, a differenza di ciò che accadde, per esempio, nell'antica Marca trevigiana. 15 Questo caso, a dire il vero piuttosto raro, di un rettore che favorì la parte ghibellina (quella tradizionalmente anti-marciana), contrasta con le direttive che arrivavano dalle alte magistrature dello Stato. La libertà di iniziativa -che era già implicitamente sconsigliata ai rettori dalle forze di potere che gestivano la vita istituzionale dei più importanti centri urbani -era infatti limitata da precise indicazioni contenute nelle cosiddette commissioni ducali, le regole che l'autorità superiore consegnava ai patrizi veneziani in occasione della loro nomina a rettori nei territori dominati.…”
Section: Reciproca Conoscenzaunclassified
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