“…Come mostreremo nel seguito, il combinato disposto delle due proprietà fa sì che oggigiorno siano disponibili soluzioni informatiche che non agiscono soltanto da protesi funzionali (il grado zero delle tecnologie assistive, nella loro funzione compensativa di strumenti che permettono l'accesso al computer, come per esempio nel caso di tastiere espanse, puntatori alternativi al mouse o lettori di schermo), ma fungano anche da protesi sociali, configurandosi dunque non solo come amplificatori cognitivi, ma addirittura come amplificatori sociali (Mangiatordi & Pischetola, 2010), in grado di combattere la perdita di rilevanti opportunità informative, lavorative, educative e di partecipazione sociale e politica per le persone con disabilità (Bentivegna, 2009), ovvero la perdita di significative opportunità esistenziali (van Dijk, 2005).…”