Questo articolo si concentra sull'analisi di un particolare tipo di museo, che ho chiamato "museo della mente". Un museo della mente è un'ex-struttura manicomiale convertita in un museo il cui allestimento, incentrato sulla storia del luogo, presenta una collezione ad esso correlata per narrare e discutere approcci passati e contemporanei alla cura e al trattamento della salute mentale. Tuttavia, un museo della mente non è semplicemente un museo di storia sociale o di storia della psichiatria, né è soltanto un edificio manicomiale restaurato e conservato come museo di se stesso. Si tratta piuttosto di un'istituzione culturale profondamente radicata nel luogo in cui si trova, che lavora con il luogo e il suo patrimonio materiale e immateriale che conserva ed espone, con l'obiettivo di stimolare riflessioni critiche e dibattito sui temi della cura della salute mentale nella nostra società. I musei della mente sono realtà relativamente giovani, attive e vivaci, e in evoluzione. Spesso molto diversi tra loro sia per quanto riguarda le forme espositive e comunicative adottate sia per le loro pratiche culturali e curatoriali, è tuttavia possibile identificare alcune caratteristiche ricorrenti che accomunano i musei della mente. Queste riguardano sia la loro origine e sviluppo, sia, soprattutto, il loro progetto culturale e comune missione di contribuire a smantellare lo stigma e gli stereotipi ancora oggi associati alla malattia mentale, promuovendo una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale riguardo ai temi della cura e del trattamento della salute mentale e delle persone più fragili a causa dei loro problemi psichici. Questo articolo presenta una panoramica critica della nascita e sviluppo di questo tipo di museo per identificare tratti comuni, limiti e potenzialità per i musei della mente contemporanei.