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Riassunto Tra il 2019 e il 2022 un nuovo programma di ricerche nell'area monumentale di Tusculum è stato dedicato all'indagine del versante sud-orientale della piazza forense, occupato dalla basilica di epoca imperiale e da un edificio la cui interpretazione è da lungo tempo incerta. Le indagini archeologiche hanno consentito di acquisire dati di rilevante interesse ai fini della ricostruzione delle fasi di occupazione di questo settore della città e sulla successione dei monumenti che qui furono edificati nel corso del tempo. Tra le scoperte effettuate spicca un gruppo di frammenti pertinenti a un apparato architettonico in stucco policromo caratterizzato dalla presenza di capitelli corinzieggianti di tipo figurato. Lo stato di conservazione e le caratteristiche tecniche e stilistiche di tali materiali, consentono di sviluppare alcune riflessioni sul contesto monumentale cui essi appartenevano e l'orizzonte storico-culturale entro il quale questo sistema decorativo venne realizzato. In questo contributo, dunque, proponiamo un'analisi tecnica e stilistico-formale di questi reperti, un tentativo di ricomposizione dello schema architettonico che essi componevano e un'ipotesi di attribuzione di quest'ultimo a uno degli edifici più dibattuti del foro tuscolano, il cosiddetto “Edificio porticato”. L'esame del contesto stratigrafico di provenienza dei reperti e la ricomposizione dell'impianto del monumento sulla base dei dati archeologici aprono nuove prospettive per la conoscenza della più antica basilica tuscolana.
Riassunto Tra il 2019 e il 2022 un nuovo programma di ricerche nell'area monumentale di Tusculum è stato dedicato all'indagine del versante sud-orientale della piazza forense, occupato dalla basilica di epoca imperiale e da un edificio la cui interpretazione è da lungo tempo incerta. Le indagini archeologiche hanno consentito di acquisire dati di rilevante interesse ai fini della ricostruzione delle fasi di occupazione di questo settore della città e sulla successione dei monumenti che qui furono edificati nel corso del tempo. Tra le scoperte effettuate spicca un gruppo di frammenti pertinenti a un apparato architettonico in stucco policromo caratterizzato dalla presenza di capitelli corinzieggianti di tipo figurato. Lo stato di conservazione e le caratteristiche tecniche e stilistiche di tali materiali, consentono di sviluppare alcune riflessioni sul contesto monumentale cui essi appartenevano e l'orizzonte storico-culturale entro il quale questo sistema decorativo venne realizzato. In questo contributo, dunque, proponiamo un'analisi tecnica e stilistico-formale di questi reperti, un tentativo di ricomposizione dello schema architettonico che essi componevano e un'ipotesi di attribuzione di quest'ultimo a uno degli edifici più dibattuti del foro tuscolano, il cosiddetto “Edificio porticato”. L'esame del contesto stratigrafico di provenienza dei reperti e la ricomposizione dell'impianto del monumento sulla base dei dati archeologici aprono nuove prospettive per la conoscenza della più antica basilica tuscolana.
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