Il libro di Cavicchi Oltre la 180, centrato su apologia e aporie della Legge 180/1978, ha favorito un grande dibattito con proposte di "ritorno a Basaglia" o di cambiamenti guidati dall'Evidence-Based Medicine (EBM) per modificare l'attuale quadro assistenziale ritenuto insoddisfacente. L'apologia riguarda in realtà le prassi del movimento "post-riforma", divenuto establishment isti-tuzionale, pregiudizievole a ogni confronto e contaminazione con la valutazione quantitativa e con la EBM, artefice di una "mitodologia" della 180. La 180 ha avuto necessità di diversi atti succes-sivi per la sua attuazione, senza essere riformata. Lo stesso recente superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), inquinato da politiche e ideologie, sta però riproducendo gli stessi problemi osservati in precedenza. Le tematiche affrontate in diversi articoli sul dibattito sulla Leg-ge 180 sembrano tuttavia un po' "giurassiche" perché la questione di una crisi identitaria della psichiatria è dibattuta a livello mondiale, ma sulla base di conoscenze e metodologie transdiscipli-nari. Per andare oltre occorre quindi soprattutto una "normalizzazione"/professionalizzazione della psichiatria, anche con lo scopo di integrare la specialità psichiatrica in un approccio One-Health come dall'"Agenda 2030" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.