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The Italian government cyclically debates the critical issues related to property taxation, which for many years needs to be reformed due to the high fiscal inequality level that currently generates. This paper aims to analyze Italian fiscal inequality by exploring its spread within different urban zones of a city. A three-step methodological approach is proposed and applied to the city of Turin in the northern part of Italy. An extensive data sampling from 2021 real estate advertisements provides the basis for calculating cadastral values and four innovative fiscal inequality indicators. Descriptive statistics and spatial analyses are performed to study the relations between property prices and cadastral values, as well as to highlight the fiscal inequality level in relation to the real estate market. Findings show that current cadastral values are not related to property prices and that the fiscal inequality level is significant in most of the analyzed urban zones. These criticalities are due to a series of issues that confirm the urgency of the Italian Cadastre reform for its important consequences on property taxation. Particular attention is paid to the attribution, often incorrect, of the cadastral categories, and the possibility of redefining the property tax rates for calculating the IMU tax. Results, in fact, highlight that a random relationship between property tax rates and property prices exists and confirm that redistributive policies are necessary in the Italian context. The results of this research can be shared and discussed with the Agenzia delle Entrate and local authorities to be used to debate the territorial polarization between weak, degraded urban zones with limited services, and prestigious ones. The proposed methodological approach can be further developed and tested in other urban or rural contexts to really support local authorities to reduce the currently high fiscal inequality levels, the territorial and socio-economic injustices and to invest in new urban redevelopment strategies and thus foster territorial welfare. Il governo italiano affronta ciclicamente criticità legate alla tassazione immobiliare, che da tempo necessita di essere riformata a causa dell’elevato livello di iniquità fiscale che genera. Questo articolo ha l’obiettivo di analizzare l’iniquità fiscale italiana esplorando la sua diffusione all’interno delle diverse zone urbane della città di Torino, nel Nord Italia, assunta quale caso studio. Un approccio metodologico strutturato in tre fasi viene illustrato e applicato su un campione di dati di annunci immobiliari del 2021, costituito per l’analisi dei valori catastali e per il calcolo di quattro indicatori di iniquità fiscale innovativi. Sono proposte statistiche descrittive e analisi spaziali al fine di studiare le relazioni tra i prezzi immobiliari e i valori catastali, nonché per evidenziare il livello di iniquità fiscale in relazione al mercato immobiliare. I risultati mostrano che i valori catastali attuali non sono correlati ai prezzi degli immobili e che il livello di iniquità fiscale è significativo nella maggior parte delle zone urbane analizzate. Queste criticità sono dovute a una serie di questioni che confermano l’urgenza della riforma del Catasto italiano per le sue importanti conseguenze sulla tassazione immobiliare. In particolare, si evidenzia l’attribuzione, spesso scorretta, delle categorie catastali e la necessità di ridefinire le aliquote fiscali per il calcolo dell’IMU. I risultati, infatti, evidenziano l’esistenza di una relazione casuale tra le aliquote fiscali e i prezzi degli immobili e confermano la necessità di attuare politiche redistributive nel contesto italiano. I risultati di questa ricerca possono essere condivisi e discussi con l’Agenzia delle Entrate e le autorità locali per essere utilizzati nel dibattito sulla polarizzazione territoriale tra zone urbane deboli, degradate, con servizi limitati, e zone prestigiose, accessibili e attrattive. L’approccio metodologico proposto potrà essere ulteriormente sviluppato e testato in altri contesti urbani o rurali per sostenere davvero le autorità locali nella riduzione degli attuali elevati livelli di iniquità fiscale, delle ingiustizie territoriali e socio-economiche e per investire in nuove strategie di riqualificazione urbana e promuovere un maggiore welfare territoriale.
The Italian government cyclically debates the critical issues related to property taxation, which for many years needs to be reformed due to the high fiscal inequality level that currently generates. This paper aims to analyze Italian fiscal inequality by exploring its spread within different urban zones of a city. A three-step methodological approach is proposed and applied to the city of Turin in the northern part of Italy. An extensive data sampling from 2021 real estate advertisements provides the basis for calculating cadastral values and four innovative fiscal inequality indicators. Descriptive statistics and spatial analyses are performed to study the relations between property prices and cadastral values, as well as to highlight the fiscal inequality level in relation to the real estate market. Findings show that current cadastral values are not related to property prices and that the fiscal inequality level is significant in most of the analyzed urban zones. These criticalities are due to a series of issues that confirm the urgency of the Italian Cadastre reform for its important consequences on property taxation. Particular attention is paid to the attribution, often incorrect, of the cadastral categories, and the possibility of redefining the property tax rates for calculating the IMU tax. Results, in fact, highlight that a random relationship between property tax rates and property prices exists and confirm that redistributive policies are necessary in the Italian context. The results of this research can be shared and discussed with the Agenzia delle Entrate and local authorities to be used to debate the territorial polarization between weak, degraded urban zones with limited services, and prestigious ones. The proposed methodological approach can be further developed and tested in other urban or rural contexts to really support local authorities to reduce the currently high fiscal inequality levels, the territorial and socio-economic injustices and to invest in new urban redevelopment strategies and thus foster territorial welfare. Il governo italiano affronta ciclicamente criticità legate alla tassazione immobiliare, che da tempo necessita di essere riformata a causa dell’elevato livello di iniquità fiscale che genera. Questo articolo ha l’obiettivo di analizzare l’iniquità fiscale italiana esplorando la sua diffusione all’interno delle diverse zone urbane della città di Torino, nel Nord Italia, assunta quale caso studio. Un approccio metodologico strutturato in tre fasi viene illustrato e applicato su un campione di dati di annunci immobiliari del 2021, costituito per l’analisi dei valori catastali e per il calcolo di quattro indicatori di iniquità fiscale innovativi. Sono proposte statistiche descrittive e analisi spaziali al fine di studiare le relazioni tra i prezzi immobiliari e i valori catastali, nonché per evidenziare il livello di iniquità fiscale in relazione al mercato immobiliare. I risultati mostrano che i valori catastali attuali non sono correlati ai prezzi degli immobili e che il livello di iniquità fiscale è significativo nella maggior parte delle zone urbane analizzate. Queste criticità sono dovute a una serie di questioni che confermano l’urgenza della riforma del Catasto italiano per le sue importanti conseguenze sulla tassazione immobiliare. In particolare, si evidenzia l’attribuzione, spesso scorretta, delle categorie catastali e la necessità di ridefinire le aliquote fiscali per il calcolo dell’IMU. I risultati, infatti, evidenziano l’esistenza di una relazione casuale tra le aliquote fiscali e i prezzi degli immobili e confermano la necessità di attuare politiche redistributive nel contesto italiano. I risultati di questa ricerca possono essere condivisi e discussi con l’Agenzia delle Entrate e le autorità locali per essere utilizzati nel dibattito sulla polarizzazione territoriale tra zone urbane deboli, degradate, con servizi limitati, e zone prestigiose, accessibili e attrattive. L’approccio metodologico proposto potrà essere ulteriormente sviluppato e testato in altri contesti urbani o rurali per sostenere davvero le autorità locali nella riduzione degli attuali elevati livelli di iniquità fiscale, delle ingiustizie territoriali e socio-economiche e per investire in nuove strategie di riqualificazione urbana e promuovere un maggiore welfare territoriale.
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