A sessant'anni dalla scomparsa di Franz Alexander occorre indagare ciò che è vivo e ciò che è morto del suo pensiero sulla psicosomatica, focalizzando in particolare le nozioni di emozione e di nevrosi vegetativa come centrali nel suo modello di spiegazione. Va poi rilevata, alla luce degli sviluppi posteriori ad Alexander, la difficoltà odierna a sostenere la psicosomatica come disciplina autonoma, fino a mettere in dubbio la legittimità dell'espressione: in questo problematico contesto va misurata la proposta di Bottaccioli & Bottaccioli (2024a) di identificarla con la PsicoNeuroEn-docrinoImmunologia (PNEI). Resta comunque l'esigenza sempre valida, già sostenuta da Alexander, di una considerazione unitaria, "olistica" dell'essere umano, malato e sano. Si tratta però di un paradigma che occorre giustificare e precisare concettualmente nel ruolo effettivo che svolge di ispiratore di ricerche e di spiegazioni specifiche.