https://w.edilingua.it/en/908-moda-e-italiano-l2Moda e italiano L2 è un volume rivolto a docenti di italiano L2/LS e ad appassionati di lingua e cultura italiana che vogliano approfondire le conoscenze sul tema della moda e trattarlo in classe. Il testo è strutturato in due parti: nella prima si racconta la moda attraverso la voce di esperti e di operatori del settore; nella seconda si tratta specificamente del tema nei manuali d'italiano L2 e si forniscono utili suggerimenti alla didattizzazione di testi giornalistici e sonori.Nel primo capitolo, Elena Morini presenta un percorso in sei immagini rappresentative della moda italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, dal periodo pionieristico degli anni Cinquanta al contemporaneo lusso globalizzato. Un cammino non lineare, che inizia su impulso delle riviste americane, che di fatto creano l'Italian fashion. Nella prima immagine, tratta da un rotocalco statunitense per la campagna pubblicitaria del 1952 della nobildonna e stilista Simonetta Colonna di Cesarò, è raffigurata una modella raffinatamente vestita e incantata dallo splendore di un'antica corte rinascimentale. Per anni è stata questa l'immagine dell'alta moda italiana, capace di alimentare i sogni di ogni donna. Nel corso del tempo, pur restando immutato il connubio tra tradizione e modernità, con i capolavori dell'arte italiana a far da sfondo alle creazioni degli stilisti, l'atmosfera è mutata: nella seconda immagine per la campagna di Pucci del 1957, non è più quella incantata e irraggiungibile delle dimore gentilizie, ma quella dell'eleganza della quotidianità, con abiti per donne più evolute e reali. La ricerca di uno stile che fosse non solo bellezza ed eleganza, ma anche espressione della personalità di ogni donna, ha il suo culmine negli anni Ottanta: abbandonati i riferimenti alla tradizione artistica italiana, nella terza immagine per la campagna di Armani del 1984 si ritrae una donna in carriera vestita con abiti mascolini e aggressivi, con in mano quotidiani italiani e stranieri, che guarda decisa verso il futuro; una donna non più immaginata, ma vera e combattiva. Una radicale trasformazione si ha nei successivi anni Novanta, in cui la donna iperreale e in carriera cede il passo alla donna iconica e sensuale, sicura di sé, in cui non vi è nessun richiamo all'italianità. Nella quarta immagine per la campagna di Versace del 1984, la modella è la sintesi di questo pensiero creativo, volutamente provocatorio, vestita con abiti e accessori decisamente vistosi. Nei decenni successivi, si fa spazio una nuova idea di lusso, lontana dalle identificazioni di ruolo. Nella quinta immagine per la campagna di Prada del 2012, la modella è infatti inespressiva come un manichino in vetrina, e non sono gli abiti ma gli accessori ad essere i veri protagonisti. La rivoluzione del dialogo tra le case di moda e il pubblico si conclude, per Morini, con Gucci 2020. I limiti imposti dalla pandemia di Covid-19 hanno creato un nuovo approccio comunicativo, in cui il lusso degli abiti e degli accessori appare perfino second...
The use of marked structures in the teacher talk of the Italian as L2 teacher in Francophone Belgium The aim of this article is to present and discuss the first results of a research study on the teacher talk (TT) for Italian as foreign language (IL2) teachers in Belgium. In particular, data from the pilot corpus of the study, conducted in the French-speaking area of the country, are analysed. The TT is examined from a morphosyntactic point of view, in order to track the presence or absence of some spoken features typical of neo-standard Italian: the marked constructions, i.e. structures that present modifications of the canonical order of the subject-verb-object (SVO) elements, to respond to pragmatic communication goals. TT features could be an indicator of the structure and specificity of the teachers' spoken Italian, and at the same time provide information on their linguistic and cultural identity. IL2 teachers in Francophone Belgium are in fact mostly of Italian origin. This suggests that their TT is probably influenced by their socio-biographic profile as well as their linguistic repertoire.
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