INTRODUZIONELa gestione clinica di patologie acido correlate (per es. malattia da reflusso gastroesofageo, ulcera peptica e gastrite) comporta il consumo di rilevanti risorse sanitarie (visite mediche, procedure diagnostiche, ospedalizzazioni) e l'impiego di farmaci (H 2 RA antagonisti-H 2 RA; Inibitori della Pompa Protonica -IPP), le cui conseguenze devono essere attentamente valutate non solo dal punto di vista clinico, ma anche da quello economico [1]. L'esigenza di misurare il consumo dei farmaci per determinate categorie di prodotti riveste, infatti, un'importanza cruciale nel nostro sistema sanitario, al fine di definire corrette politiche di ottimizzazione della spesa sanitaria. La diffusione di sistemi informatici e di banche dati sempre più aggiornate permette infatti di sviluppare studi e ricerche di farmacoutilizzazione su vasta scala, che possono essere impiegate a supporto per interventi, ad esempio, sulla razionalizzazione della spesa farmaceutica regionale o sulle modalità prescrittive.Nella definizione di studi di farmacoutilizzazione, la spesa, come indicatore del consumo farmaceutico, è un criterio di misurazione molto importante quando si desidera contestualizzare quest'ultimo nell'ambito del consumo sanitario in generale e in rapporto alle sue componenti (ospedaliera, personale, ecc). Si tratta, tuttavia, di un'unità di misura estremamente legata al prezzo e i cambiamenti di quest'ultimo (criteri amministrativi, costi di produzione) comportano una variazione della spesa senza che si possa parlare di un'effettiva variazione del consumo. Il numero di pezzi (confezioni) prescritti, venduti o consumati è, in altri casi, il dato di partenza normalmente a disposizione per lo sviluppo di lavori sui consumi dei farmaci. ABSTRACTThe clinical management of acid-related diseases incurs the consumption of a relevant part of the health resources in Italy, as indicated by the fact that PPIs (proton pump inhibitors) represented the first pharmacological class in terms of drug expenditures in 2002, making up 6,3% of the total. It's therefore of primary importance to evaluate the economical consequences of their utilization, beyond the clinical outcomes.In the present article a cost-minimization analysis is performed, basing on drug consumption data and focusing on the new reference-price based criteria introduced by the Italian Ministry of Health for the reimbursement of pharmaceuticals. A model for the economical evaluation of the use of PPIs was developed, based on the assumption that all the active substances in this class share the same clinical benefit, and following a stepdown approach, in which the PPIs are administered full-dose for a month, followed by a one year maintenance period at half-dose. The model yielded the following results: rabeprazole is the most cost-saving drug of this class in the Italian setting, permitting important savings on an hypothetical 1.000 patient population, ranging from 13.000 euro, when compared to omeprazole, to 279.000 euro, if related to the most expensive substance...
INTRODUZIONELa realizzazione di una strategia di vaccinazione comporta il consumo non solo del vaccino stesso, ma anche di altre risorse economiche che possono rappresentare, talvolta, un costo non trascurabile. Per l'ambulatorio preposto, in particolare, ogni strategia di vaccinazione viene implementata grazie al lavoro di più figure professionali. Preparazione, somministrazione e vigilanza, infatti, incidono più di quanto si è tenuti a credere e possono essere anche superiori al costo di acquisto del vaccino stesso [1]. I fattori di costo diretto sanitario associati ad una vaccinazione sono mostrati in tabella 1.Dalla tabella 1 risulta immediatamente evidente che il costo di acquisto del vaccino è solo uno dei fattori di costo delle vaccinazione a carico delle organizzazioni sanitarie preposte (per esempio, poliambulatori ASL). Il costo di acquisto è ovviamente un fattore ineliminabile ed è talmente impresso nella mente di tutti gli operatori che spesso viene assimilato al costo di vaccinazione. I costi rappresentati nella tabella 1 non sono sempre tutti presenti in ogni tipo di vaccinazione, ma è comunque corretto prendere in considerazione tutte le possibili componenti di costo di un certo vaccino, per comprendere quali possono essere le differenze in termini di costo complessivo fra diversi vaccini destinati allo stesso utilizzo. Una voce di costo sempre presente in una strategia di vaccinazione è rappresentata dal costo del lavoro del personale che opera nell'organizzazione sanitaria erogatrice. Il lavoro è una componente necessaria in ogni operazione che riguarda direttamente l'effettuazione di una vaccinazione. Esso comprende ovviamente la somministrazione del vaccino per le vie scelte, ma anche l'eventuale preparazione di soluzioni, sospensioni e miscele estemporanee in siringhe o flaconi, l'osservazione o vigilanza dell'andamento degli effetti immediati della vaccinazione e la cura delle reazioni avverse. Il ABSTRACTThe global cost of a vaccination program is made up by many more cost components than the acquisition expense, although the former is the first cost usually taken into consideration when comparing two or more alternatives. The present article analyses the economical impact consequent to the use of two different hexavalent vaccine formulations (Hexavac, liquid ready for injection, and Infanrix Hexa, dry, to be re-hydrated) available on the Italian market for the mandatory vaccination of newborns during their first year of life. The cost minimization analysis was conducted considering only differential costs, i.e. those costs than can differ with the use of one of the two products, and not those common to the two competing products, such as acquisition cost (33 euro in average for both), the costs for the organization, the call of the infants to be vaccinated, etc.. The differences among the considered alternatives detected by this study regard the work for the preparation and administration of the vaccines, the quantity of special waste they produce and the incidence of serious febrile reac...
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