, commediografo, autore satirico e poeta, venerato e temuto da papi e imperatori, scrive Il Marescalco nel 1526-27, a cavallo tra la deludente esperienza alla corte papale e il lungo (e fortunato) periodo veneziano. Giocando, infatti, sulla presunta sodomia del protagonista e sulle opinioni comuni a proposito del matrimonio e delle donne, Aretino sviluppa una satira feroce contro le corti dell'epoca (non solo quella mantovana, come dimostreremo) e contemporaneamente un panegirico di Venezia e della sua aristocrazia. Ricostruendo il meccanismo di funzionamento dell'ironia nella commedia, il presente articolo intende far emergere la personalissima critica dell'autore del Marescalco al potere cortigiano.
Pietro Aretino tra Roma e VeneziaAretino nasce ad Arezzo e si trasferisce a Roma nel 1517, dove si procura fama e successo come autore di 'pasquinate', poemetti satirici scritti sulla base di anonime proteste contro la Curia.2 Il successore di Leone X al soglio di Pietro, Adriano VI, si mostra meno tollerante della spregiudicatezza di Aretino. Per questa ragione il commediografo è costretto a lasciare Roma per poi ritornare solo con l'elezione di Clemente VII (1523). Tuttavia, la sua intemperanza gli procura grandi nemici che giungono persino ad attentare alla sua vita. A questo si aggiunge il clamore suscitato dalla pubblicazione dei sedici Sonetti lussuriosi che lo costringe a lasciare Roma definitivamente. Nell'ottobre 1525, passa pertanto a servizio del condottiero Giovanni delle Bande Nere, fino alla morte di quest'ultimo (30 novembre 1526). Successivamente, dal dicembre 1526 al marzo 1527, Aretino soggiorna a Mantova presso l'allora marchese Federigo Gonzaga (poi Duca, a partire dal 1530); lì compone la prima versione della 1 Le idee contenute in questo articolo sono la rielaborazione di due comunicazioni orali: la prima dal titolo 'L'ironia del Marescalco tra omosessualità e potere' presentata in occasione del Graduate Student Organization Colloquium, il 12 Maggio 2007 e ospitato dall'Università di Chicago; il secondo dal titolo 'Sexuality and Education in Pietro Aretino's Comedy The Stablemaster (Il Marescalco)' per il XVI o Annual Newberry Library Center for Renaissance Studies Graduate Student Organization Colloquium, avvenuto il 23 Gennaio 2009 presso la Newberry Library, sempre a Chicago. Desidero ringraziare il professor Massimo Scalabrini dell'Indiana University, che mi ha introdotto allo studio di questo argomento, e il professor Justin Steinberg dell'Università di Chicago, che mi ha suggerito di insistere sull'ambiguità con cui Aretino dipinge la sessualità del protagonista della commedia. 2 Cfr. G. Ferroni, 'Pietro Aretino e le corti', in: Pietro Aretino nel cinquecentenario della nascita. Atti del Convegno di Roma -Viterbo -Arezzo -Toronto -Los Angeles, Roma, Salerno, 1995, vol. I, p. 24.