Background and aim Acromegaly is a rare disease with a peak of incidence in early adulthood. However, enhanced awareness of this disease, combined with wide availability of magnetic resonance imaging (MRI), has increased the diagnosis of forms with mild presentation, especially in elderly patients. Moreover, due to increased life expectancy and proactive individualized treatment, patients with early-onset acromegaly are today aging. The aim of our study was to describe our cohort of elderly patients with acromegaly. Materials and methods This is a cross-sectional retrospective study of 96 outpatients. Clinical, endocrine, treatment, and followup data were collected using the electronic database of the University Hospital of Padova, Italy. Results We diagnosed acromegaly in 13 patients, aged ≥65 years, presenting with relatively small adenomas and low IGF-1 secretion. Among them, 11 patients were initially treated with medical therapy and half normalized hormonal levels after 6 months without undergoing neurosurgery (TNS). Remission was achieved after TNS in three out of four patients (primary TNS in two); ten patients presented controlled acromegaly at the last visit. Acromegaly-related comorbidities (colon polyps, thyroid cancer, adrenal incidentaloma, hypertension, and bone disease) were more prevalent in patients who had an early diagnosis (31 patients, characterized by a longer follow-up of 24 years) than in those diagnosed aged ≥65 years (5 years of follow-up). Conclusions Elderly acromegalic patients are not uncommon. Primary medical therapy is a reasonable option and is effectively used, while the rate of surgical success is not reduced. A careful cost-benefit balance is suggested. Disease-specific comorbidities are more prevalent in acromegalic patients with a longer follow-up rather than in those diagnosed aged ≥65 years.
SommarioLe patologie mestruali sono un problema di salute che affligge dal 5 all’80% delle donne, a seconda della specifica patologia considerata e dei diversi studi. Sono rappresentate da alterazioni del ciclo mestruale (alterazioni del ritmo, della quantità e della durata e dismenorrea) e disturbi extra-uterini correlati alla mestruazione, fra i quali rientrano anche le patologie infiammatorie e autoimmunitarie con esacerbazione catameniale. La contraccezione ormonale offre alle donne non solo un importante strumento per evitare gravidanze indesiderate, ma anche un’efficace opzione terapeutica nel trattamento delle patologie mestruali. I contraccettivi ormonali si dividono in metodi a breve durata d’azione (SARCs), quali contraccettivo orale estroprogestinico (COC), contraccettivo orale progestinico (POP), anello vaginale estroprogestinico e cerotto transdermico estroprogestinico, e metodi a lunga durata d’azione (LARCs), quali dispositivi intrauterini medicati al progesterone e impianto sottocutaneo. La combinazione dell’estrogeno e del progestinico in essi contenuto, nonché i differenti dosaggi e le vie di somministrazione, devono essere tenuti in considerazione nella personalizzazione del trattamento, sia al fine di fornire a ogni donna la terapia più adeguata alle sue necessità e ai suoi disturbi, sia in funzione delle specifiche controindicazioni. In questa rassegna analizziamo brevemente le diverse patologie mestruali, proponiamo una panoramica dei diversi contraccettivi ormonali a oggi disponibili sul mercato e riassumiamo le controindicazioni al loro utilizzo.
No abstract
Sommario L’infiammazione è un processo essenziale per la vita, modulato da meccanismi immunoneuroendocrini. In questa Rassegna si analizza il ruolo degli estrogeni naturali umani (estradiolo, estrone, estriolo ed estetrolo) nella regolazione dell’infiammazione, facendo riferimento alla loro interazione con gli altri steroidi sessuali (progesterone e androgeni) nella modulazione di tale processo. L’infiammazione può essere fisiologica, quando è finalizzata ( resolving ), di breve durata, di intensità limitata e termina con restitutio ad integrum . È patologica quando perde tali caratteristiche diventando non finalizzata, non risolutiva ( non resolving ), di variabile intensità, con andamento cronico e progressiva distruzione tissutale. Durante la vita fertile della donna si manifestano tre eventi infiammatori fisiologici pertinenti alla sfera riproduttiva: l’ovulazione, la mestruazione e il parto. Tutti e tre sono strettamente correlati con le oscillazioni dei livelli di estrogeni, nonché del progesterone e degli androgeni. L’azione degli estrogeni nei confronti dell’infiammazione è molto articolata, in rapporto al tipo di estrogeno considerato, all’andamento dei suoi livelli plasmatici (fluttuante versus stabile) e al tipo di interazione con i recettori estrogenici, in particolare di tipo e . Le fluttuazioni estrogeniche , in particolare dell’estradiolo, influiscono sulla presenza e l’attivazione delle varie classi di cellule immunitarie nell’endometrio e a livello sistemico. Accanto agli estrogeni, progesterone e androgeni rivestono un ruolo immunomodulatorio, con prevalenza anti-infiammatoria. La concisa descrizione delle complesse interazioni tra i diversi tipi di estrogeni e il sistema immunitario è stata fatta privilegiando gli aspetti più attinenti alla pratica clinica quotidiana dell’endocrinologo/a. Informazioni Supplementari La versione online contiene materiale supplementare disponibile su 10.1007/s40619-022-01073-w.
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