Introduzione. HIV è un retrovirus, genere lentivirus, responsabile dell'AIDS. È suddiviso in due ceppi: HIV1 e HIV2. Il primo è prevalentemente localizzato in Europa, America ed Africa Centrale; il secondo si trova per lo più in Africa Occidentale. Entrambi determinano una sindrome sovrapponibile ma quella provocata dall'HIV2 ha caratteristiche di maggiore moderazione e minore patogenicità. L'immunodepressione conseguente all'infezione da HIV2 consta infatti di un decremento annuo medio di CD4+ pari all'1% contro il 10% dell'HIV1. La stessa progressione in AIDS è pari allo 0,5% /anno contro il 3-5% /anno dell'HIV1. Casi clinici. Nel reparto di Malattie Infettive sono stati ricoverati (uno nel 1996, l'altro nel 2005) due senegalesi di sesso maschile, rispettivamente di 26 e 32 anni di età, per febbre, dimagrimento, astenia, linfoadenopatia generalizzata e candidosi oro-faringo-esofagea. I CD4+ erano pari a 20 ed a 24/mm 3 e la positività per HIV2-Ab veniva evidenziata in Western Blot dalla presenza della banda gp36. La carica virale risultava falsamente negativa (il kit Roche è per HIV1) mentre i valori dei linfociti CD8+CD38+ deponevano per una intensa replicazione virale. La terapia HAART è stata quindi iniziata senza il conforto del test di farmacoresistenza (anche il tentativo di sequenziamento del DNA provirale non ha avuto successo). Paziente n° 1: Indinavir + AZT + 3TC Paziente n° 2: Lopinavir/Ritonavir + AZT + 3TC I CD4+ di entrambi i pazienti sono stabilmente superiori a 600/mm 3 e le cellule T naive (CD4+CD45RA+CD62L+) sono molto più numerose delle T memory (CD4+CD45RO+CD62L-), segno di una soddisfacente ricostituzione immunologica. Conclusioni. I nostri casi clinici confermano che il decorso dell'infezione da HIV2 è più benigno di quello dell'HIV1. Le indagini citofluorimetriche sui CD4, CD8, CD45, CD38 e CD62L (selectina) consentono, anche nell'impossibilità di monitorare la risposta virologica, di valutare comunque l'efficacia della terapia HAART e l'adesione al trattamento farmacologico. Introduzione. Le infezioni del tratto respiratorio inferiore sono causa di morbidità la cui eziologia rimane non determinata in più del 50% dei casi. In questo studio abbiamo valutato, in pazienti ospedalizzati, mediante metodi molecolari, la prevalenza di agenti virali a tropismo respiratorio. Metodi. Sono stati raccolti consecutivamente 480 campioni (321 espettorati, 140 aspirati endotracheali e 19 lavaggi broncoalveolari) pervenuti consecutivamente al laboratorio, durante il periodo aprile 2004-maggio 2005. La raccolta dei campioni aveva un chiaro andamento stagionale, con un picco invernale. Sono stati ricercati,mediante PCR o RT-PCR, i seguenti virus: adenovirus, influenza A e B, metapneumovirus, parainfluenza-1, 2 e 3, virus respiratorio sinciziale, rhinovirus, i coronavirus umani OC43, 229E, NL63. Inoltre sono stati ricercati i genomi di Clamydophila pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae e Legionella pneumophila. Risultati. Su un totale di 480 campioni raccolti, 234 (48.7%) risultavano positivi per uno o più viru...
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