Diversi studi hanno considerato le varie forme della migrazione degli Africani in epoca romana. In questo lavoro si sono raccolte in particolare le iscrizioni, urbane ed extraurbane, che riguardano in tutto 38 civili e 64 militari di origine africana. Questi personaggi, variamente suddivisi nel corso della storia imperiale, hanno in comune il fatto di aver scelto Roma come residenza temporanea o permanente. Pochi dei civili dichiarano la propria professione o lo status sociale. Da questo materiale, certamente poco rappresentativo, si riesce tuttavia a ricavare l'impressione che, dopo essere rimasti legati in un primo momento ad attività umili o di modesta rilevanza sociale (nell'esercito, nello sport, nello spettacolo, nel piccolo commercio, o ancora a servizio presso privati), già a partire dalla metà del II secolo della nostra era, gli Africani esercitano professioni e occupano posti via via più qualificati. Si incontrano così professionisti (avvocati, giuristi, amministratori e funzionali dello Stato) e uomini di lettere (filosofi e poeti). Nel complesso, si tratta di una lenta ma costante penetrazione nei vari strati della società romana, che ha lasciato consistenti tracce nella storia della letteratura come in quella del diritto romano.
scite is a Brooklyn-based organization that helps researchers better discover and understand research articles through Smart Citations–citations that display the context of the citation and describe whether the article provides supporting or contrasting evidence. scite is used by students and researchers from around the world and is funded in part by the National Science Foundation and the National Institute on Drug Abuse of the National Institutes of Health.